L’azienda familiare verso l’Expo

PONTELONGO. Storia di una piccola azienda di famiglia che negli anni si è trasformata in una attività di successo e che oggi guarda con interesse all’expo di Milano dove potrebbe avere uno spazio tutto per sé e dove sicuramente si affaccerà, dalla finestra di Tuttofood.
Il Molino Rossetto è una delle aziende a conduzione familiare tra le più longeve nella storia locale. Nonostante lo scorso anno abbia festeggiato i 170 anni di attività, una recente ricerca aggiunge un nuovo ramo all’albero genealogico portando indietro l’orologio al 1760 (oltre 250 anni fa) quando Angelo Rossetto ha introdotto l’arte molinaria in famiglia. Una storia di tradizione e di passione che si tramanda da oltre cinque generazioni. L’azienda, nata a Vicenza, negli anni Settanta si è trasferita a Pontelongo dove le macine non hanno mai smesso di girare. Chiara Rossetto, oggi insieme al fratello Paolo amministratrice delegata dell’azienda e già presidente della delegazione Confindustria Piovese, continua a lavorare nell’impresa di famiglia dove è entrata poco più che adolescente cambiando il volto dell’attività. Suo il merito di aver fatto crescere l’azienda, diventata negli ultimi vent’anni sinonimo di tradizione, qualità e italianità, sempre apprezzata all’estero. Sua l’intuizione di uscire dalla produzione di farine di tipo classico per affrontare la scommessa dell’innovazione offrendo prodotti semplici e veloci, sani, naturali, soprattutto attenti alle richieste del mercato. Oggi l’azienda, che dà lavoro a circa quaranta persone, è dislocata in due strutture (oltre 40 mila metri quadri), impiega tre impianti molitori e ventidue linee di confezionamento che sfornano ogni anno 70mila tonnellate di cereali lavorati. Dal 2010 ad oggi il giro d'affari è raddoppiato e nel 2013 il Molino ha chiuso con un fatturato di 33 miliardi di euro. Partita «dal semplice pacchetto di farina» l’azienda è riuscita ad ampliare la gamma dei prodotti spaziando dalle farine classiche, dolci e pane, alle farine biologiche di mais, farro e kamut, riso, ceci, grano saraceno, orzo, avena e castagne. Oggi nel reparto di produzione passano anche i preparati per pane e pizza, quelli per la polenta e per dolci, completi di kit per sfornare a casa un prodotto da far invidia alla pasticceria. Il tutto attraverso una attenta selezione delle materie prime, in linea con le tendenze emergenti, senza dimenticare la sostenibilità del prodotto. Da anni l’azienda ha adottato un approccio “green” e ha puntato sulle certificazioni di qualità, indispensabili per fare la differenza sul mercato estero.
Nonostante il primo punto di vendita monomarca abbia sede nei locali di via Faustino, l’azienda punta a conquistare i mercati internazionali. Costante in casa Rossetto la ricerca di nuovi canali di distribuzione che hanno portato oltre alla diversificazione del “brand” anche all’ideazione di una particolare linea di prodotti per la casa. Rossetto, la «creativa della farina» come viene chiamata in azienda, ha raccolto con successo la sfida, portando a tavola ricette che sanno coniugare le tradizioni alimentari con un tocco di modernità, praticità e qualità. Una passione, quella per la cucina, che ha ereditato dalla mamma. «Nella casa di famiglia, La Molinella» racconta «abbiamo messo in piedi un ufficio creativo in cui si pensa alle nuove ricette che spesso testo aiutata dai miei figli (tre) e dalle mie collaboratrici». L’uso del femminile non è causale: al Molino Rossetti è forte la presenza femminile. La prossima sfida per l’azienda piovese, prima che a tavola, è a maggio al “Tuttofood” di Milano.
Martina Maniero
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