Le aree per far sgambare i cani sono un grande segno di civiltà
PONTE SAN NICOLÒ.
In merito alla vicenda del chiwawa ucciso da un cane di grossa taglia e alla richiesta della proprietaria del cagnolino di riconsiderare l'idea di creare aree per lo sgambamento canino, riceviamo e pubblichiamo questa lettera della Lav.
Premettendo che siamo addolorati per la tragica circostanza in cui si è venuta a trovare la signora, ricordiamo che il conduttore ha la piena responsabilità del comportamento del proprio cane, sia che si trovi in un'area pubblica, sia che si trovi in un'area canina dedicata allo sgambamento. È importante sottolineare, inoltre, che anche nel nostro Paese è previsto l'obbligo del patentino come da ordinanza del ministero della Salute del 22 marzo 2011. È inoltre previsto un registro per i cani con rischio potenziale elevato (art. 3 comma 3). Nel registro sono iscritti i cani ritenuti a rischio potenziale elevato, in base alla gravità delle eventuali lesioni provocate a persone, animali o cose e sono stabilite misure di prevenzione e la necessità di intervento terapeutico comportamentale da parte di medici veterinari esperti in comportamento animale (art. 3 comma 2). Per i cani iscritti nel registro è obbligatoria l'assicurazione di responsabilità civile e devono essere condotti sempre sia con il guinzaglio che con la museruola nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico (art. 3 comma 4). Non vediamo dunque come il tragico episodio riportato possa mettere in dubbio l'importante passo in avanti compiuto con il Regolamento tutela animali del Comune di Ponte San Nicolò. Prevedere corsi di formazione è importante, e auspicabile, ma anche adibire aree di verde pubblico a zona di sgambamento per cani è un enorme segno di civiltà di questo Comune. Ipotizzare la figura di un custode a garanzia della non-belligeranza dei cani, poi, è quanto meno utopistico: sta al buon senso dei conduttori vigilare sulla condotta del proprio animale in un area pubblica o di sgambamento, senza selezioni di razza o "stazza" canina.
Helga Vincenti,
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