«Le case popolari non si vendono»

I sindaci di Albignasego e Vigodarzere contrari alla proposta dell'Ater
VIA BRODOLINI Massimiliano Barison è contrario alla vendita delle case Ater
VIA BRODOLINI Massimiliano Barison è contrario alla vendita delle case Ater
 
ALBIGNASEGO/VIGODARZERE.
Sia Albignasego che Vigodarzere dicono ufficialmente «no» all'Ater e alla proposta di mettere in vendita le case popolari presenti nei due territori. La motivazione principale per entrambi i Comuni è che si verrebbe a creare una mancanza di case da destinare a chi si trovasse in emergenza abitativa. E le liste di attesa sono lunghe. «Ad oggi abbiamo 108 nuclei familiari in attesa di una casa - illustra il sindaco di Albignasego, Massimiliano Barison -. Ogni anno se ne liberano in media appena 4».  Nel piano di dismissione l'Ater ha previsto di mettere in vendita (anche agli attuali locatari) ben 124 alloggi sui 148 presenti ad Albignasego. «Si tratterebbe di vendere l'85% degli alloggi - prosegue Barison - e questo comporterebbe un azzeramento, di fatto, della possibilità di utilizzarli nel ricambio annuale. C'è da considerare poi che non vi sono garanzie del fatto che Ater costruisca altrettante case popolari nel nostro Comune e, in ogni caso, dovremmo cercare ulteriore terreno edificabile da cedere».  Sulla stessa lunghezza d'onda anche Vigodarzere. «Nel nostro territorio ci sono 8 alloggi Ater, tutti realizzati tra il 1954 al 1963 - dice il primo cittadino Francesco Vezzaro -. Vecchi edifici che, anche se venduti, non garantirebbero all'Ater di recuperare risorse sufficienti a costruire altri alloggi. Ci toglierebbero questi, quindi, senza darcene altri, in un momento di grave crisi economica, che appesantisce il bisogno di casa per i nuclei meno abbienti».

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