L’Ente Parco compie 30 anni senza una linea e un presidente

Quasi tre anni e mezzo senza un presidente. E con un anniversario importante alle porte, che sembra quasi dimenticato: i trent’anni del Parco. Se non altro ieri si è compiuto un ulteriore passetto in avanti: è stata infatti definita completamente la composizione della Comunità del Parco, organismo che di fatto coincide con il vecchio Consiglio dell’ente.
LA RIORGANIZZAZIONE
Il governo del Parco Colli è stato rivoluzionato con la nuova legge che, a metà 2018, ha rivisto radicalmente la governance dell’ente. Secondo i piani della Regione, la nuova legge avrebbe dovuto portare in pochi mesi alla nomina di un presidente, che manca praticamente dal maggio 2016. In uno dei primi incontri con i sindaci euganei, la Regione aveva auspicato un nuovo presidente entro gennaio 2019. Ritardi e intoppi non sono mancati e, ad oggi, la formazione del governo del Parco è ancora a tappe intermedie. È stata infatti formata la Consulta, la realtà composta da 41 membri che rappresentano settore primario, turismo, ambientalismo, caccia e pesca che operano nel Parco.
La nuova legge regionale affida a questi attori del territorio un ruolo che, in passato, era solo marginale. La Consulta, anche qui a fatica, ha eletto i sei rappresentanti da far sedere nella Comunità del Parco, ossia il vecchio Consiglio, composta a sua volta anche dai rappresentanti dei Comuni, da tre esperti nominati dalla Regione, da un rappresentante della Provincia.
La composizione della Comunità è stata ufficializzata solo ieri nel Bollettino unico regionale.
LA COMUNITà
Nell’organismo siedono i sindaci Luca Callegaro (Arquà), Massimo Campagnolo (Cervarese), Roberta Gallana (Este), Paolo Masin (Galzignano), Fabio Ruffin (Lozzo Atestino), Giorgia Bedin (Monselice), Riccardo Mortandello (Montegrotto), Moreno Valdisolo (Teolo), Filippo Legnaro (Torreglia), mentre altri Comuni hanno scelto dei delegati: Gian Pietro Bano per Abano, Antonella Buson per Baone, Filippo Zodio per Battaglia, Davide Berton per Cinto, Francesca Callegaro per Rovolon e Nico Schiavon per Vo’. Nella delibera regionale è inserito anche il sindaco di Battaglia, Massimo Momolo, ma si tratta forse di un refuso (delibera da ripubblicare e altro intoppo burocratico in vista?) dato che c’è già un delegato per questo Comune. Tre sono gli esperti scelti dalla Regione: Maurizio Pegoraro, Antonio Scarabello ed Enrico Specchio, già commissario del Parco. Ci sono poi Fabio Bui come presidente della Provincia, Emanuele Boaretto rappresentante del settore turismo, Christianne Bergamin (Lasciateci Respirare) e Franco Marchionni (Cai) per il mondo ambientalista, Mattia Bortoli (Federazione caccia) per le associazioni venatorie e Antonio Dalla Valle (Federazione pesca sportiva e attività subacquee) per quelle ittiche.
E IL PRESIDENTE?
Dalla Comunità verranno pescati a loro volta due membri per il Consiglio direttivo, l’organo primario per il governo Parco, in cui siederanno anche due figure designate dal presidente della Regione (potrà scegliere tra i 15 sindaci o tra i 3 esperti), e un quinto membro pescato dalla Regione tra i sindaci. Sempre al governatore spetterà la scelta del presidente del Consiglio direttivo. Già, ma quanto occorrerà attendere ancora? Il commissario Stefano Sisto è stato rinnovato per l’ennesima volta con un decreto del 12 luglio scorso (12 giorni di ritardo rispetto alla scadenza della nomina precedente) e la proroga, in questo caso, dura un anno. Sono quindi passati abbondantemente i tre anni di commissariamento e si avvicina una data che non può essere trascurata: quel 10 ottobre che ricorda i 30 anni della legge istitutiva del Parco Colli, la numero 38 del 10-10-1989. Per il ventennale – presidente era allora Chiara Matteazzi – i festeggiamenti furono lunghi fastosi. Ci sarà almeno un nuovo presidente a spegnere le candeline stavolta? –
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