Levio Loris, assolti compagna e dipendenti

GRANTORTO. Associazione a delinquere, traffico e illecita gestione dei rifiuti: a cinque anni e mezzo dall’inchiesta, tutti assolti. È la sentenza pronunciata ieri dal tribunale di Padova a carico di otto fra collaboratori e dipendenti di Levio Loris, 57enne imprenditore di Grantorto, protagonista dell'indagine avviata nell'estate del 2009 su un traffico illecito di rifiuti. Assolta la compagna dell'imprenditore, You Ming Ming, 51 anni, cinese, accusata di associazione a delinquere finalizzata all'illecito traffico di rifiuti speciali pericolosi e del reato di produzione di falsa documentazione: per lei, principale imputata, erano stati chiesti 4 anni di carcere. Assolti anche i dipendenti addetti a varie piattaforme di raccolta rifiuti tra la sede del Padovano e quella in provincia di Rovigo, Flavia Canaia, 52 anni di Grantorto; Amanda Bonaguro, 36 di Trecenta (Ro) e Paolo Baccaglini, 59 di Lendinara (Ro); Davide Bozzolan, 33 di Grantorto; Francesco Busana, 50 di Grantorto; Silvia Comin, 33 di Cittadella e Maurizio Biasibetti, già responsabile commerciale della ditta, 52 anni di Campo San Martino.
Per quanto riguarda il reato di associazione a delinquere (contestato a You Ming Ming, Biasibetti e Busana), i giudici hanno dichiarato l’assoluzione “perché il fatto non sussiste”. Per la gestione illecita di rifiuti è stata pronunciata l’assoluzione perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato, essendo cambiata la normativa, mentre per il traffico dei rifiuti è stata dichiarata l’assoluzione per intervenuta prescrizione (è trascorso troppo tempo e l’azione penale non può più essere esercitata). Le difese erano affidate agli avvocati Andrea Sanguin, Anna Desiderio, Paola D’Alessandro, Mauro Serpico, Filippo Paccagnella, Gavino Spiga, Anna Gotti, Silvio Riondato e Annamaria Beltrame. L’unico condannato resta Levio Loris, titolare della «Levio Loris srl» all’epoca situata a Grantorto in via Regina Elena 32, a Selvazzano in via Montegrappa 56, a Vigonza in via Julia 49 e, in provincia di Rovigo, a Badia Polesine. Arrestato il 24 giugno del 2009 con l’accusa di aver comprato e trasferito in Cina rifiuti tossici e pericolosi con falsa documentazione, pochi mesi più tardi l’imprenditore aveva patteggiato tre anni di carcere. Ma le accuse, nel merito o per via della prescrizione, sono cadute per tutte le altre persone coinvolte. (cri.gen.)
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