L’ex moglie di Luca Claudio segnalata per riciclaggio
ABANO. Stefania Bisaglia, ex moglie di Luca Claudio, entra a tutti gli effetti nell’inchiesta sulle tangenti alle Terme. Il caso giudiziario che ha travolto quest’area a vocazione turistica e il suo sindaco dei record (rieletto per due volte a Montegrotto e altrettante ad Abano) ha finito per fagocitare anche la donna più “vicina” allo spregiudicato politico tanto amato dai suoi cittadini. Nonostante la fine del loro matrimonio (sono formalmente separati dal 2008) i rapporti c’erano, eccome, lo dimostrano le conversazioni intercettate al telefono. Ora però c’è di più. Nelle mani dei militari delle Fiamme gialle ci sono due documenti che la inchiodano al sistema di tangenti creato da “mister 10%”. Stefania Bisaglia, funzionario del ministero dei Beni Culturali, è stata segnalata dai finanzieri per il reato di riciclaggio. A breve il suo nome potrebbe essere scritto nel registro degli indagati.
Documento “pesante”
Per capire bene l’importanza della carta che ora hanno in mano gli inquirenti, bisogna inquadrare il contesto. Luca Claudio aveva creato un sistema per cui ogni imprenditore, per aggiudicarsi gli appalti pubblici nel Comune di Abano, doveva pagare tangenti che oscillavano tra il 10 e il 15 per cento. Non potendo incassare direttamente i soldi delle mazzette, aveva creato una società, la Rls srl, in cui aveva piazzato come amministratore Massimo Trevisan. Che fosse un prestanome si è sempre saputo. Ora però c’è un documento che lo certifica. È un documento sottoscritto da Claudio, dall’ex moglie e dallo stesso Trevisan. È indicato nero su bianco che la vera proprietaria della Rls è in realtà Stefania Bisaglia. Nell’atto, allegato alla contabilità aziendale, viene evidenziato anche che il ruolo di Trevisan è limitato alla “gestione ordinaria”. Non a caso è stato lui a consegnarlo materialmente agli inquirenti, spaventato a morte per essersi trovato dentro a un guaio enorme, e deluso perché tradito da chi gli aveva sempre fornito garanzie.
Testamento per i figli
Stefania Bisaglia e l’ex marito, a un certo punto, iniziano a temere non solo per il loro futuro ma anche per quello dei tre figli. Ragionano sul fatto che lo stratagemma ideato per incassare i soldi delle tangenti, potrebbe anche ritorcersi contro. Ipotesi: Massimo Trevisan muore all’improvviso. Per le modalità con cui era stato inquadrato a livello giuridico, i suoi eredi avrebbero potuto vantare più di qualche diritto sul patrimonio immobiliare della Rls srl. Ma quelle case comprate convincendo gli imprenditori locali a “oliare” il loro sindaco dovevano rimanere in famiglia. Per questo Stefania Bisaglia convince Trevisan a firmare da un notaio un testamento con cui rinuncia a tutto il patrimonio aziendale, ovviamente a favore dei tre figli di Luca Claudio. Altra prova rilevante che va a conferma dei sospetti covati da tempo dagli inquirenti di Padova, comandati dal tenente colonnello Luca Lettere.
Patrimonio da un milione
Nella galassia delle aziende riconducibili a Luca Claudio è stato stimato un patrimonio immobiliare che si aggira intorno a un milione di euro, ma il dato è chiaramente sensibile a variazioni. Eccone un piccolo esempio. Tra le proprietà della Soleluna Srl, costituita il 12 settembre 2006 tra Luca Claudio (socio al 95%) e la moglie Stefania Bisaglia (socio al 5%), c’è un appartamento che si trova nella degradata piazza Mercato ad Abano. Vale appena 45 mila euro. L’ex sindaco di Abano voleva riqualificare la zona. Lo faceva per il bene della città, certo. Se poi il valore del suo immobile quadruplicava, tanto meglio.
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