L’ispettore Stucky diventa un film

di Anna Sandri
Sei libri e molte indagini dopo, l’ispettore Stucky è pronto a compiere il grande salto, a lasciare le pagine e a diventare un personaggio da film. Una delle sue avventure, “Finché c’è prosecco c’è speranza”, ha attirato l’attenzione di un giovane regista italiano che vive e lavora negli Stati Uniti, il quale a sua volta ha avviato una ricerca di investitori. La risposta è stata positiva, e mentre si entra nelle settimane decisive per la chiusura del contratto, lo scrittore Fulvio Ervas, padre dell’ispettore Stucky, ha già completato la sceneggiatura e il regista ha visitato le possibili location per il film. «Passare dal romanzo alla sceneggiatura è stato un esercizio interessante, ma per niente facile» racconta Ervas. «Tutto quello che nel libro è pensato, nel film deve essere visto. E la storia personale di Stucky, che si sviluppa nei diversi romanzi, deve essere riportata e condensata per far capire il suo personaggio».
Un lavoro di mesi, al quale si sono sommati i sopralluoghi con il regista: «Antonio Padovan è originario di Conegliano, ma vive a New York dove si è fatto apprezzare in ambito pubblicitario. È il suo passaggio al lungometraggio: il libro lo ha scoperto attraverso la sorella».
Ne ha colto gli elementi che potevano suscitare interesse negli investitori: «L’ambientazione, il Prosecco ormai famoso in tutto mondo. Il personaggio insolito, la denuncia degli abusi sull’ambiente». Praticamente tutto, o quasi tutto, quello che difficilmente secondo Ervas potrebbe attirare un produttore italiano: «Non mi pare ci sia interesse nel portare alla luce i misfatti ambientali che sono stati compiuti nel nostro territorio. E poi, parlo per Stucky ma penso anche e soprattutto ai personaggi di scrittori come Carlotto e Strukul, da parte della Regione e delle forze economiche che potrebbero sostenere il cinema in Veneto, non c’è tutta questa spinta. La Puglia e la Sicilia hanno fatto investimenti ben diversi».
C’è stato il film “Leoni”: «Non l’ho visto, ne ho letto. Certo, dispiace che il Veneto e Treviso in particolare debbano sempre uscire con le stesse caratteristiche di “Signore & Signori”». Il suo ispettore dal clichè uscirebbe di sicuro: «Lui, e anche i personaggi di “Finché c’è prosecco”. In fondo, il conte Ancillotto uccide ma lo fa perché nella sua morale “chi uccide un bambino non è degno di questo mondo”».
Fissate le location: non Cison di Valmarino dove il libro è ambientato (e dove curiosamente Ervas non è mai stato invitato a presentarlo), ma Conegliano, Collalbrigo, alcune cantine della zona e il centro di Treviso. Non sarà lo scrittore a formare il cast, ma se immagina Stucky gli dà il volto di Pierfrancesco Favino: scolpito senza essere rude, scuro senza essere ombroso.
Sta per riaprirsi, nel frattempo, la cessione dei diritti d’autore per il film tratto da “Se ti abbraccio non avere paura”, libro alla soglia delle 300 mila copie; la prima casa di produzione che li aveva acquistati non è riuscita a fare quadrare i conti, le riprese americane on the road sono risultate troppo costose. Una seconda si è già fatta avanti.
Da pochi giorni, Fulvio Ervas è in libreria con il nuovo “Tu non tacere”. Lo presenta domenca 8 marzo a Vittorio Veneto. Ridotto del Teatro da Ponte, alle 17; l’11 a Mestre, libreria Open, alle 18; il 12 a Treviso, libreria Canova, alle 21; il 13 a Piove di Sacco, auditorium Giovanni Paolo II, alle 20.30 e il 18 marzo a Montebelluna, libreria Zanetti, alle 20.30.
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