Liti in giunta e incertezze così i cinesi snobbano Padova. Addio alle lanterne in città

Il caso. Avrebbe dovuto essere la novità della primavera. Rendere Padova la «porta italiana verso l’Oriente». Procacciare affari con gli imprenditori cinesi. E invece il “Festival delle lanterne di Zigong” è dovuto emigrare a Bologna, dove è stato inaugurato la scorsa settimana nell’area del grande parco “Fico”, legato a “Eataly” di Oscar Farinetti.
Il viaggio in Cina. Questa è la storia di un’operazione gestita male, tra scontri in giunta, valutazioni approssimative sui costi e autotutela di piccole lobby locali. Era partito tutto da un viaggio in Cina, nell’autunno scorso, al forum Sichuan-Italia. Al seguito del vicepremier Luigi Di Maio c’erano anche il vicesindaco Arturo Lorenzoni, la socia del gruppo Zed Valeria Arzenton, e il presidente di “OpenGate China” il padovano Marco Toson.
L’obiettivo era firmare un protocollo d’intesa per portare per la prima volta in Italia il festival che deriva da una secolare tradizione cinese. Un progetto con il coinvolgimento di 40 artigiani cinesi e nove container di materiale: luci, seta, una tonnellata di porcellana, 50 tonnellate di metallo. Un evento che si stima possa portare più di 200 mila visitatori. E che per questo era finito nel mirino di Zed, la società che organizza i grandi eventi e i concerti nel Nordest. L’accordo, oltre al coté cultural-spettacolare aveva anche un frangente economico: «È una grande opportunità per stringere relazioni importanti: Zigong è anche la città dove ha sede il terminal logistico di arrivo della “nuova via della seta” ferroviaria», aveva spiegato Lorenzoni.
Progetto naufragato. C’era dunque da trovare lo spazio giusto per ospitare l’evento. Un parco con un comodo parcheggio e vicino al centro. I cinesi e Zed avevano individuato il parco d’Europa, in via Venezia ed era già iniziata la programmazione. A mettersi di traverso però è stata Chiara Gallani, la titolare della delega all’ambiente e della gestione dei parchi. E poi Simone Fogliata e Antonio Colella (condannato per aver diffamato l’ex sindaco Zanonato su Facebook), cioè i gestori del Parco della Musica, “premiati” anche con la gestione dei Giardini dell’Arena.
Il trasloco a Bologna. Annusate le difficoltà e l’incertezza i cinesi hanno fatto armi e bagagli e si sono spostati a Bologna, accolti nel parco di “Fico”. È qui che lo scorso 15 luglio il sindaco di Chengdu, Luo Qiang, ha visitato il festival e firmato accordi di collaborazione. Le lanterne cinese, anche per i padovani, saranno visitabili tutte le sere nel capoluogo emiliano fino al prossimo 3 novembre.
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