Liutaio riscopre i suoni medievali

L’appassionato costruisce i suoi strumenti con materiali naturali

SELVAZZANO. Professione insegnante, liutaio per passione, Danilo Turchetti ama così tanto le cornamuse da avere imparato a costruirsele da solo, ricercando le antiche tecniche e i materiali naturali per rendere il suono quanto più vicino possibile a quello che si suppone essere stato il suono di questo strumento. Si è specializzato in una tipologia particolare di cornamusa, quella medievale. «Era il 2000 l’anno in cui per la prima volta, ascoltando una registrazione di musica antica, venni colpito dal suono di una cornamusa», racconta Danilo, «e trovato un buon liutaio, mi feci costruire uno strumento ed iniziai a suonarlo, dapprima maldestramente, poi, grazie a dei validi insegnanti, sempre con maggiore maestria, tanto che adesso anche io mi diletto ad insegnarlo». La cornamusa di Danilo, però, non è quella classica scozzese, bensì la più antica, quella medievale. «La cornamusa è uno strumento dall’origine antichissima», spiega infatti, «che nel Medioevo era molto diffusa in tutta Europa. Prova ne è che nella splendida decorazione al battistero del duomo di Padova, opera di Giusto de’ Menabuoi: tra gli angeli musici ce n’è uno che regge in mano appunto una cornamusa. Con i secoli le mode sono cambiate e questo bellissimo strumento è stato accantonato, rimanendo in auge soltanto in alcune piccole zone europee». Danilo Turchetti si è recato in Francia e in Germania per apprendere le tecniche di costruzione di queste particolari cornamuse, che realizza con particolare attenzione ai materiali: legno di alberi autoctoni stagionato all’aria aperta per anni, con finitura realizzata con olio di lino crudo che garantisce la protezione del legno rispettandone le caratteristiche timbriche. Le ance dei bordoni e del canto sono di canna Arundo donax, mentre le sacche vengono ricavate da pelle bovina cucita a mano con l’utilizzo di filo di lino protetto e impermeabilizzato con cera d’api e pece greca. «Materiali totalmente naturali», sottolinea Danilo, «e mi piace pensare che un giorno, quando questi strumenti avranno terminato il loro percorso, potranno ritornare interamente a quella terra che generosamente ce li donò». All’attività di ricerca come costruttore Turchetti affianca quella d’insegnante e musicista, partecipando a manifestazioni storiche italiane e tenendo lezioni-concerto in cui racconta la storia e le tecniche costruttive delle cornamuse. (cri.s.)

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