Lo spazio di Ca’ Pesaro che rivive nei “Paradossi”

Accordo tra Musei e Dom Pérignon: dopo il recupero splendono Sartorio e Tadiello
INTERPRESS/GF.TAGLIAPIETRA. 17.10.2014.- INAUGURATI I NUOVI SPAZI AL MUSEO CA' PESARO.
INTERPRESS/GF.TAGLIAPIETRA. 17.10.2014.- INAUGURATI I NUOVI SPAZI AL MUSEO CA' PESARO.

VENEZIA. “Paradossi” a Ca’ Pesaro. Ovvero il magnifico fregio pittorico sul “Poema della vita umana” di Giulio Aristide Sartorio - che un tempo ornava uno dei piani espositivi di Ca’ Pesaro e finalmente recuperato dai depositi del museo - contrapposto a un’installazione sonora del giovane artista vicentino Alberto Tadiello che ne sottolinea volutamente l’enfasi e la drammaticità, in un gioco ironico, prima ancora che celebrativo. È così che la Fondazione dei Musei Civici di Venezia ha voluto inaugurare il nuovo spazio recuperato al secondo piano della Galleria - due sale che erano diventate, di fatto, un magazzino - grazie all’accordo e alla sponsorizzazione di Dom Pérignon, l’azienda celebre nel mondo per il suo champagne (celebrato anche da James Bond nei suoi film). Che oltre a restaurare le due sale (con un investimento di circa 70 mila euro), siglerà un accordo probabilmente pluriennale con la Fondazione Musei proprio legato al nuovo spazio della Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro a Venezia dedicato all'incontro tra giovani artisti e opere che fanno parte della collezione storica.

Così hanno spiegato in occasione della vernice Walter Hartsarich e Gabriella Belli, presidente e direttore della Fondazione Musei, e Cristiano Talassi, brand director di Dom Pérignon Italia, sotto lo slogan, caro all’azienda francese per iniziative culturali di questo tipo, "The Power of Creation".

La mostra sarà ospitata fino al 18 gennaio per lasciar spazio poi a un nuovo “paradosso”, curato come questo tra Sartorio e Tadiello, da Angela Vettese.

L’idea di una tale serie di presentazioni viene dalla Fondazione Musei Civici di Venezia, diretta da Gabriella Belli che, con l'architetto Daniela Ferretti, ha progettato la riapertura di queste due sale che si affacciano sul Canal Grande. Un nuovo segnale di vitalità per un museo importante, ma che ha bisogno di ritrovare un suo pubblico e una sua visibilità, e su questo si è concentrato in questi due anni il lavoro della Belli (anche con l’arrivo di una selezione di pezzi della collezione Sonnabend e Panza di Biumo) in accordo con il conservatore del museo Silvio Fuso.

Per l'apertura dello “Spazio Dom Pérignon”, Tadiello si è misurato con l’imponente opera di Sartorio (1860-1932), i cui teleri “Il Poema della vita umana”, ciclo pittorico realizzato per la Biennale d’Arte del 1907, raffigurano le allegorie di La Luce, Le Tenebre, l’Amore e La Morte intramezzate da dieci pannelli verticali (le Cariatidi, che rappresentano la Grazia e l’Arte sorrette dall’energia virile).

Le opere di Tadiello nascono sempre dal tema della diffusione dell’energia. In questo caso l'incipit di una composizione musicale è stato registrato e ripetuto molte volte in modo sfalsato, creando una forte tensione in chi entra nelle sale, “schiacciato” dalla monumentalità dei teleri di Sartorio.

Enrico Tantucci

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