«Lo tenevano gli amici E poi è volato giù»

MILANO. «Si fa tenere per le braccia dagli amici e vola giù. Morto». Una conversazione choc, scritta su Whatsapp e la cui provenienza è tutta da verificare. È il contenuto di un messaggio mostrato ieri sera durante il programma “Chi l’ha visto?” in onda su Raitre, segnalato da Gianluca, un telespettatore che lo ha scoperto collegandosi a un link apparso in un gruppo su cui chattava. Sulla terza rete è stata mostrata la videata di un cellulare con una conversazione. Uno scherzo di pessimo gusto oppure l’esistenza di un anonimo testimone presente la notte in cui Domenico Maurantonio è precipitato dall’hotel di Milano? Si legge: «Se ti racconto cos’è successo ieri mattina in hotel non ci credi». Il messaggio risalirebbe quindi a martedì 12 maggio, il giorno dopo il ritrovamento del cadavere di Domenico. «Dimmi tutto», risponde l interlocutore. E il primo spiega nel dettaglio: «L’altra sera dei ragazzi di una scuola di Padova son venuti da noi in hotel... di notte si sono ubriacati da fare schifo e hanno deciso di fare degli scherzoni sui corridoi dell’hotel.. il “migliore” di questi scherzi» si legge nel messaggio «è stato defecare per il corridoio del quinto piano... non contento, uno di questi per fare il figo decide di mettersi sul cornicione per farla dalla finestra... quindi si fa tenere per le braccia dagli amici e ad un certo punto vola giù. Morto. Gli amici non hanno detto nulla a nessuno e son tornati in stanza... il corpo è stato trovato il mattino dopo». La risposta dell’interlocutore è una risata. Un messaggio agghiacciante, che con proprietà di termini e cura della punteggiatura fa riferimento alla tragica notte di Milano. Va precisato che la comitiva di ragazzi del Nievo ha sempre negato eccessi e specialmente di aver avuto un ruolo nella tragedia. La trasmissione non è stata in grado di fornire ulteriori particolari sull’origine del messaggio, che certamente finirà al vaglio degli investigatori. Gli stessi poliziotti che hanno trovato anche bottiglie di whisky e liquore alla prugna, quella tragica notte al quinto piano dell’hotel da Vinci, periferia nord di Milano. Una notte da “gita scolastica”, di divertimento e di eccessi, finita oltre ogni limite tra misteri e mezze verità. Le bottiglie sono state sequestrate dalla polizia fin dalla mattinata di domenica quando gli agenti della questura - chiamati al momento del ritrovamento del corpo senza vita dello studente liceale Domenico Maurantonio - hanno setacciato da cima a fondo la stanza in cui pernottava il diciannovenne padovano. Con lui, ufficialmente, altri due compagni della classe V sezione E, gli amici più veri. E, pure un terzo compagno che, all’insaputa dei docenti accompagnatori, aveva preferito tirare tardi e poi trascorrere la notte fra quelle quattro pareti, un letto matrimoniale super-size e un letto singolo aggiunto. Domenico avrebbe dormito in quel lettone nel mezzo, tra i suoi più cari amici. Quanto avevano bevuto quei ragazzi? E avevano bevuto tutti? E nelle stesse quantità? E chi ha portato quelle bottiglie, probabilmente da Padova, chiuse in una borsa o in una valigia per passare una notte da sballo, dopo la pizza con birra consumata davanti agli occhi vigili dei tre professori in gita con i “loro” ragazzi? C’è stata una festa, con un andirivieni continuo da quella camera fino alla mattina, tanto che un buon numero di studenti intorno alle cinque decide di raggiungere il cortile dell’hotel, passando davanti alla reception, per una boccata d’aria o per un’ultima sigaretta. Ora il conto alla rovescia per i riscontri scientifici è cominciato, i primi risultati si attendono fra i prossimi 3 e 15 giorni. Riscontri affidati dal pubblico ministero milanese Claudio Gittardi a un pool di super esperti: il genetista Marzio Capra, già consulente della famiglia di Chiara Poggi (la ragazza di Garlasco assassinata dal fidanzato Alberto Stasi, secondo una sentenza di condanna a 16 anni pronunciata dlala Corte d’Appello), il dottor Giulio Federico Giovannetti dell’istituto di Medicina legale di Milano e il tossicologo, sempre dell’ateneo di Milano, Luca Sironi. Gli esami sul Dna potranno individuare i contatti fisici che Domenico ha avuto anche quella notte. E l’analisi medico legale chiarirà natura e tempi dell’ecchimosi sull’avambraccio destro della vittima che non convincono gli inquirenti. Ieri un altro appello del legale della famiglia agli amici perché parlino.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova