Logistica a Noale «Nestlè taglierà fuori oltre 70 camionisti»

SAN GIORGIO IN BOSCO Oltre 70 lavoratori temono di perdere il posto. Nel giro di poche settimane devono «accettare dure condizioni, senza nessuna garanzia». Il rischio è di «essere lasciati a casa,...
Di Silvia Bergamin

SAN GIORGIO IN BOSCO

Oltre 70 lavoratori temono di perdere il posto. Nel giro di poche settimane devono «accettare dure condizioni, senza nessuna garanzia». Il rischio è di «essere lasciati a casa, la concorrenza è spesso sleale, ci sono persone che prendono i lavori per prezzi fuori mercato, ci appelliamo alla Nestlè San Pellegrino perchè ci ripensi. Al territorio cosa torna dell'Acqua Vera? Rumori e inquinamento, e niente lavoro?»

È il dramma degli autotrasportatori di San Giorgio in Bosco. La multinazionale starebbe puntando sulla Cab Log Srl di Noale (Ve) per la gestione della logistica e dei trasporti dell'Acqua Vera. Il copione è già scritto: un paio di anni fa, la proprietà valutò l'ipotesi di affidare la logistica e i trasporti alla Cab Log; il Comune chiamò i vertici Nestlè e i camionisti locali furono garantiti.

Ora la vicenda si ripropone, a marzo scadrà il contratto e «alla Vera sembrano tirare dritto, , vogliono appaltare i trasporti e la logistica a questa società di Noale». I lavoratori rimarrebbero su una strada? «Esiste un accordo di massima: noi andremmo a fare il lavoro per conto della Cab Log, in subappalto, i nostri viaggi e il nostro lavoro ce l'avremmo, ma ci dovremmo rimettere un 3%, una sorta di provvigione a loro vantaggio. È gran parte del nostro utile».

I trasportatori rivendicano un'attenzione per il lavoro locale, un'attenzione dimostrata sempre. «Lavoriamo da 25 anni con questa realtà. Se abbiamo le competenze e la professionalità, perchè non si continua il rapporto direttamente con noi? Abbiamo sempre garantito qualità». L'incognita è il futuro, l'appalto rischia di diventare precario: «Se da chi gestisce l'appalto dovessero arrivare nuovi autotrasportatori, pronti a qualsiasi prezzo, con i quali sarebbe impossibile competere, che faremo? Per noi sarebbe la fine, e con noi finerebbe un'economia locale che vale ben più dei nostri 70 posti di lavoro. Ci auguriamo che la proprietà ci ripensi, la questione non è solo privata, è sociale, riguarda il nostro territorio; l'acqua viene estratta a San Giorgio in Bosco, ma cosa ci resta? Solo inquinamento rumori e niente lavoro?»

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