L’osteria “Ai do Archi” sfida il Comune Ricorso al Tar contro le chiusure anticipate
Il bar osteria “Ai do Archi” ricorre al Tar contro l’ordinanza comunale che impone due serate di chiusura anticipata: mercoledì e venerdì il locale di via Sauro, vicino a piazza dei Signori, dovrà abbassare le serrande alle 22.30 invece che a mezzanotte. La decisione non è piaciuta ai titolari del locale e così è iniziato il braccio di ferro con l’amministrazione che, a sua volta, non si è sottratta alla battaglia legale. Primo atto del bisticcio, l’ordinanza del sindaco del 29 maggio 2013, attraverso cui il Comune ha disposto l’anticipazione dell’orario serale di chiusura per “Ai do Archi”. L’11 luglio i titolari del locali si sono rivolti al tribunale amministrativo. Il Settore commercio, dal canto suo, non ha nessuna intenzione di cedere. Ora sarà un giudice a sbrogliare la matassa. A fine maggio i titolari del bar scrivevano sulla loro pagina Facebook: «Cari amici, è con grande dispiacere che vi comunico la triste notizia della chiusura ulteriormente anticipata alle 22.30 della bottega nei giorni di mercoledì e venerdì, per questa e forse la prossima settimana, per colpa di una “svista” da parte del nostro Comune. Se in questi giorni avete intenzione di bere prodotti da noi, vi chiedo la cortesia di venirci a trovare un po’ prima del solito». Di settimane ne sono passate ben più di due con non poche conseguenze per la clientela che non ha mandato giù le nuove regole. Per buona parte dei ragazzi della movida del centro storico infatti “Ai do Archi” sono un punto di riferimento imprescindibile. «L’ordinanza difende i residenti dai rumori», scandisce l’assessore Carrai, «la disposizione non ha limiti temporali».
Elvira Scigliano
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