«Ludopatia, piaga sottovalutata Più sportelli e aiuti economici»

Le richieste dell’associazione Padova Bene Comune: «Un fondo di microcredito può aiutare le famiglie coinvolte: parliamo di ottomila giocatori d’azzardo»

A Padova e provincia ci sono circa 8.000 persone che giocano d’azzardo, 1.500 lo fanno quasi ogni giorno e 400 sono in cura. Parliamo di slot machine, gratta e vinci, lotto, superenalotto e tutto ciò che ruota attorno alla possibile vincita di denaro. Per questo l’associazione Padova Bene Comune ieri è scesa in piazza, con l’obiettivo di cercare di coinvolgere tutti gli enti nella battaglia contro la ludopatia. La realtà che ha come leader Nino Pipitone, nata nel 2017 per sostenere la candidatura dell’attuale sindaco Sergio Giordani, oggi si occupa soprattutto di sanità e su questo tema si sta muovendo da tempo con l’aiuto di medici e psicologi.

proposte

«Il problema è serissimo e noi abbiamo proposte da presentare agli amministratori, a cominciare da chi si candida a voler governare la Regione», spiega Alberto Borin, esperto del terzo settore. «Va aumentato il numero di sportelli sociali dedicati al tema, in modo da intercettare chi va incontro a questo tipo di dipendenza, che spesso sfocia in disastri familiari, non solo economici, e nei casi più gravi anche in suicidi. Chi lavora in medicina generale deve avere gli strumenti per poter accompagnare in un percorso chi soffre di questa malattia. E poi chiediamo di istituire un fondo di microcredito per poter aiutare le famiglie che finiscono in questo vortice».

famiglie coinvolte

Le famiglie infatti pur avendo magari solo un soggetto dipendente dal gioco, finiscono per essere totalmente assorbite dal problema. «Se ci fosse uno strumento di aiuto riusciremmo almeno a fare in modo che queste persone non finiscano a chiedere soldi agli usurai e quindi alla criminalità», insiste Borin. «Quindi abbiamo pensato ad una forma di finanziamento senza una garanzia classica, con una serie di fondi mirati, al massimo da 5mila euro, assicurati da un istituto di credito finanziario che si metta a disposizione, e una rete di realtà che valuti quanto il caso possa rientrare».

problema snobbato

A Padova ci sono 198 esercizi pubblici con slot machine, praticamente uno ogni 1.067 abitanti. Il problema della dipendenza dal gioco continua ad essere snobbato, eppure le cifre dicono tutto: in Veneto il livello di problematicità è superiore rispetto alle altre regioni del Nord, risultando quinta in Italia per introiti provenienti dal gioco d’azzardo. Nel 2019 il volume del gioco ha superato i 6,1 miliardi di euro (1.245 euro in media per ogni veneto), provocando una spesa pubblica di 5 milioni per “curare” le dipendenze. «Servono strutture e spazi diversi, perché oggi se ne occupa il SerD, ma le famiglie che vogliono aiutare il proprio caro, non si avvicinano ad un posto dove sono in cura i tossicodipendenti. Le cose vanno gestite diversamente e in altri luoghi», spiega lo psicoterapeuta Emanuele Prosepe. —

Luca Preziusi



Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova