Lunedì l’addio a Maddy, morta in montagna

ALBIGNASEGO. I parenti e gli amici di una vita, gli scout di Padova e del Veneto, i compagni di università e di ricerca: saranno in tanti a voler salutare per l’ultima volta Maddalena Donati, la ventinovenne vittima di un incidente in montagna domenica scorsa. Il funerale è stato fissato per lunedì prossimo alle 14. 30 nella chiesa di San Tommaso ad Albignasego, cittadina d’origine di Maddalena. Aveva ancora qui la residenza anche se di fatto viveva a Vicenza, dove si era trasferita quasi un anno e mezzo fa dopo il matrimonio con Guido Casarotto. Lei all’epoca era ricercatrice in scienze del farmaco all’Università di Padova, lui militare in carriera a Verona, con gli alpini. Avevano scelto di vivere per un periodo a Vicenza perché si trovava più o meno a metà strada per entrambi, con la prospettiva di tornare a Padova, prima o poi. Dopo la laurea in farmacia e il dottorato all’Università di Padova, concluso la primavera scorsa, Maddalena aveva trovato lavoro in una azienda padovana del settore farmaceutico. L’esperienza accademica era stata più che positiva, come ricorda Paolo Caliceti, direttore del Dipartimento di Scienze del Farmaco: «La dottoressa Donati aveva ottenuto la laurea magistrale nel 2013, successivamente ha vinto una Borsa di Dottorato in Scienze Farmacologiche, indirizzo Farmacologia molecolare e cellulare, svolgendo prevalentemente attività di ricerca nel nostro Dipartimento. Ha svolto anche una parte dei suoi studi all’Università di Vienna, nel dipartimento di Farmacognosia diretto dal professor Dirsch. Al rientro in Italia ha ottenuto, nel marzo 2017, il titolo di Dottore di Ricerca. Durante i suoi studi, inerenti i meccanismi molecolari e la biodisponibilità di composti naturali fenolici implicati nella proliferazione e migrazione delle cellule muscolari lisce nel sistema cardiovascolare, è stata autrice di vari articoli scientifici in riviste scientifiche internazionali. Ha anche partecipato a numerosi congressi. Si è dimostrata un’attenta, giovane ricercatrice, motivata e scrupolosa. Ha anche esibito ottime capacità organizzative» conclude il professor Caliceti, «nella gestione e nell’esecuzione dei progetti sperimentali. Forte rimane il ricordo del suo percorso formativo e scientifico, fonte di ispirazione per molti giovani studenti universitari». Allo studio e al lavoro, anche nella tabaccheria di famiglia a Maserà, dove tanti la ricordano con affetto, ha sempre affiancato l’impegno con gli scout padovani, fino a diventare responsabile regionale delle guide.
Nicola Stievano
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