L'Università di Padova trova 2mila posti in più per le lezioni: accordi con Fiera, cinema e parrocchie

PADOVA. Tra cinema, fiera e parrocchie l’università di Padova ha messo insieme quasi duemila posti a sedere in più, che a settembre permetteranno all’ateneo aprire la fase 3. Le lezioni continueranno in modalità mista, con alcuni corsi in presenza ed altri online. Per stabilire come organizzarli, è stata avviata una ricognizione tra Scuole e Dipartimenti, chiamando le strutture a definire come procedere in vista del nuovo anno accademico.
LA RICOGNIZIONE
Il sondaggio ha riguardato in totale quasi 3mila insegnamenti, che a settembre ripartiranno in gran parte (1.282 attività, pari al 45%) in modalità duale. Ovvero la didattica sarà erogata in aula e, contemporaneamente, anche in streaming. Altri 979 corsi (34%) saranno avviati in modalità “blended”, quindi in parte in aula e in parte online, 143 (5%) esclusivamente in presenza e 452 (16%) esclusivamente online. Va da sé che vista la situazione non è pensabile tornare in aule affollate, o anche semplicemente che raggiungano la normale capienza. Ma i corsi, specie quelli dei primi anni, hanno centinaia di frequentanti e per garantire il distanziamento minimo serviranno spazi molto ampi, di cui l’università oggi non dispone.
la ricerca
Già da diversi mesi, quindi, l’ateneo si era mosso per creare una rete con tutte le realtà cittadine disponibili a collaborare. Le soluzioni sono state trovate e ieri il Cda ha approvato gli accordi, anche se – così si intende dal testo della delibera – il tetto di spesa è ancora in fase di assestamento.
NUOVE aule
In particolare, la Scuola di Scienze Umane, Sociali e del Patrimonio Culturale aveva manifestato la necessità di un’aula da circa 400 posti, possibilmente non distante dalle proprie sedi (dislocate per lo più nell’area del centro). Lo spazio più congeniale alle esigenze, quindi, è stato identificato nel cinema Pio X, in via Bomporti, di proprietà della Diocesi. Le sale sono state reputate idonee e la spesa massima (per ora si parla del periodo da settembre a dicembre) non dovrà superare gli 83mila euro + Iva, tutto incluso (arredo, servizi ecc). Le Scuole di Ingegneria, di Economia e Scienze Politiche, invece, avrebbero bisogno di circa 1.300 posti “anti-Covid” e le sedi sono per lo più in zona Piovego. L’ideale, va da sé, sarebbe proprio la Fiera, dove già l’ateneo scalpita per aprire il cantiere del nuovo polo. Qui la proprietà ha proposto di destinare all’ateneo i padiglioni 14 e 2, per il periodo dall’1 ottobre 2020 al 15 gennaio 2021, ad eccezione dei giorni dal 15 al 31 ottobre 2020 (quando c’è Auto e Moto d’Epoca). Il costo massimo complessivo sarà di 875mila euro + Iva, tutto incluso. Il Fisppa (dipartimento di Filosofia, sociologia, pedagogia e psicologia applicata) ha manifestato poi l’esigenza di circa 70 nuovi posti nella sede di Rovigo, e sono stati individuati presso la sala Rigolin del Centro Servizi. Costo: 12mila euro più Iva. Infine per la Scuola di Agraria e Medicina Veterinaria, che aveva bisogno di un centinaio di posti a Legnaro, è stato trovato un accordo con la vicina parrocchia di San Biagio, che mette a disposizione una sala polivalente al prezzo di 18mila euro più Iva.
TEST
Sempre ieri, l’ateneo ha deliberato anche in merito alla sede per i test d’ingresso per le specializzazioni di area medica, che si svolgeranno in autunno in 14 date. Qui si tratta di organizzare 2.245 posti, tutti dotati di postazione informatica. Per trovarli, l’università ha fatto affidamento ancora una volta alla Fiera, che ha messo a disposizione 4 padiglioni. La spesa complessiva per l’affitto sarà di 288mila euro più Iva, a cui se ne aggiungono 137.687 per retribuire il personale (oltre 1000 addetti fra interni ed esterni) che si occuperà della vigilanza. —
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