Mafia Capitale, la Marco Polo non c’entra
MONTEGROTTO TERME. «La Marco Polo Spa non è mai stata coinvolta nell’inchiesta mafia capitale aperta dalla Procura di Roma. Nel 2013 il gruppo è stato posto in liquidazione per volontà dei soci Ama, Acea ed Eur. Di conseguenza sono stati nominati tre liquidatori, il sottoscritto e i dottori Luciano Bologna e Luigi Lausi. L’indagine ha coinvolto nello specifico Luigi Lausi, ma solo a titolo personale e non per il suo ruolo nella società». A parlare in difesa della ditta che, dal 2010, ha vinto l’appalto del Comune di Montegrotto per la riqualificazione energetica in associazione temporanea d’impresa con un’altra azienda, è Alberto Romano, liquidatore della Marco Polo Spa. «Subito dopo aver appreso del suo coinvolgimento nell’indagine, esattamente il 5 dicembre scorso», spiega Romano, «Lausi ha rinunciato all’incarico di liquidatore e l’assemblea dei soci ne ha ratificato le dimissioni con successivo passaggio anche in Camera di Commercio. La Marco Polo non è quindi coinvolta in nessuna indagine legata all’inchiesta nota come mafia capitale, tant’è che io come liquidatore non sono mai stato convocato per consegnare alla Procura alcun documento relativo alla società». Per quanto riguarda i lavori che fino a qualche tempo fa la Marco Polo Spa svolgeva a Montegrotto insieme alla ditta rodigina Guerrato, Romano fa sapere: «Abbiamo lasciato l’attività interamente in mano alla società di Rovigo in modo da garantire la continuazione dei lavori a Montegrotto. Infatti essendo la Marco Polo in liquidazione, noi non possiamo più svolgere l’attività. Da un anno, però, attendiamo che il Comune di Montegrotto ratifichi questo passaggio», ha concluso.
Irene Zaino
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