Manuel, una vita di precedenti

VEDELAGO. Sono disperate le condizioni di Manuel Major, 37 anni di Giavera, l’autista della banda che, ieri notte, ha assaltato i bancomat di tre diversi istituti di credito della Marca. La sua vita è appesa ad un filo dopo che la pallottola sparata dal vigilante cittadellese, in una sorta di posto di blocco a Barcon di Vedelago, lo ha colpito alla testa. Fino alla tarda serata di ieri, fonti ospedaliere lo davano in fin di vita.
Quello di Manuel Major è un nome noto alle forze dell’ordine, soprattutto nel campo dei furti. Il giostraio, in passato, è stato processato per un furto di due fucili di precisione rubati da un’auto parcheggiata al campo di tiro di Santa Lucia di Piave nel gennaio del 2007. Quand’era da poco diventato maggiorenne, nel febbraio 2000, era stato coinvolto in un’indagine che su una banda di giostrai che effettuava furti in supermercati.
Ieri pomeriggio, molti parenti hanno iniziato a confluire nel piazzale davanti alla neurochirurgia del Ca’ Foncello di Treviso. Una quarantina di persone, giovani e meno giovani. Lì si trova ricoverato Manuel in condizioni disperate. I familiari hanno fatto quadrato attorno a Manuel. «Abbiamo letto su internet - dice una sua zia - di quello che è successo e ci siamo subito precipitati qui per vedere come sta. Non lo vedevamo da tempo. A Giavera andava soltanto saltuariamente per visitare la madre. Ultimamente era sempre via con albanesi e rumeni». In realtà secondo fonti investigative, Manuel Major aveva trascorso di recente un periodo di tempo a Giavera per scontare una pena agli arresti domiciliari. Manuel è figlio di Radames detto l’Egiziano, un giostraio che in passato era stato coinvolto in inchieste per la sua presunta collusione con la banda della mala del Brenta di Felice Maniero. La madre, Carmen Major, accorsa anche lei ieri all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, è nota per i reati contro il patrimonio.(m.fil.)
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