Maschio, nuove acquisizioni ma rimangono 78 esuberi

CAMPODARSEGO. Maschio Gaspardo ha perfezionato l’acquisto del restante 40% del capitale sociale della Feraboli di Cremona arrivando a detenere il 100% della società. L’annuncio è stato fatto dal...

CAMPODARSEGO. Maschio Gaspardo ha perfezionato l’acquisto del restante 40% del capitale sociale della Feraboli di Cremona arrivando a detenere il 100% della società. L’annuncio è stato fatto dal presidente Egidio Maschio al Sima 2015 di Parigi, una delle fiere più importanti del settore, dove il gruppo di Campodarsego, presente con oltre 60 modelli, ha proposto in anteprima mondiale un nuovo aratro, una macchina spandiconcime e uno sprayer semovente. Maschio Gaspardo aveva acquisito il controllo della Feraboli, produttrice di macchine per la fienagione, nel gennaio dello scorso anno, completando la propria gamma di prodotto e raggiungendo la full-line. Durante il 2014 il gruppo padovano ha effettuato nello stabilimento della Feraboli numerosi investimenti per l’ammodernamento e la riorganizzazione dei processi produttivi e della gestione del magazzino scorte e ricambi, con l’obiettivo di ridurre i tempi dei cicli di produzione, le scorte e le inefficienze.

Continua intanto il confronto fra Maschio Gaspardo e i sindacati per definire la questione dei 78 esuberi da mettere in mobilità. Nell’ultimo incontro, l’altro ieri, l’azienda ha descritto la situazione e spiegato che, a determinare l’esubero, sono le figure doppie risultanti dalle recenti acquisizioni. «Abbiamo risposto che non siamo disponibili a un percorso che preveda licenziamenti e abbiamo chiesto un piano industriale che ci spieghi cosa intendono fare per uscire da questa situazione. L’esubero va affrontato con altri strumenti quali il contratto di solidarietà; bisogna quindi ridurre l’orario per tenere dentro tutti, o una mobilità professionale con un percorso di formazione all’interno della stessa azienda per le figure che sono in più», dichiara Antonio Silvestri della Fiom-Cgil. «Non c’è stata nessuna chiusura, anzi, sono disponibili a ragionare sulle nostre proposte».

Giusy Andreoli

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