Massimo, l’ambulante sociale che rianima la piazza di Caselle

SELVAZZANO. Massimo, l’ambulante che con il suo furgoncino staziona in piazza Carlo Leoni a Caselle, non si limita a vendere frutta e verdura.

La mattina è diventato un’attrazione per pensionati e massaie del rione che si danno appuntamento vicino al banco della frutta per scambiare due parole, invogliati dal fatto che l’ambulante ha provveduto a mettere anche alcune sedie. Il ruolo sociale che svolge Massimo a Caselle non è sfuggito all’amministrazione comunale di Selvazzano che si augura che una persona come lui, in grado di far uscire dalle case sopratutto le persone anziane, ci sia in ogni frazione.

«Nelle piazze la gente non si ritrova più come una volta perché non ha nulla da dirsi, qui a Caselle per fortuna siamo riusciti a creare un punto di ritrovo che è molto apprezzato perché il numero delle persone che arriva cresce di giorno in giorno», spiega Massimo. «Non mi interessa se comprano o meno, ci tengo che vadano a casa sereni. Quando, come qualche volta succede quando di parla di calcio, i toni del dialogo si alzano cambio discorso».

Di che cosa parlate? «Un po’ di tutto. Di politica, dei soldi della pensione che non bastano ad arrivare alla fine del mese, di tasse e di sport ovviamente. Le donne ultimamente sono molto interessate alla politica e la mattina quando arrivano commentano quello che hanno visto la sera alla televisione. Viviamo un’epoca dove, a causa anche dei telefonini, le persone non si incontrano più per dialogare». La sua è un’attività sociale. «Me l’ha detto anche il sindaco. In poco più di due anni che sono qui la piazza si è animata e ci sono persone che vanno a prendere il giornale e prima di rincasare non riescono fare a meno di venirmi a salutare». Quello dell’ambulante è un mestiere difficile in via di estinzione.

«Siamo circondati da supermercati. A Caselle presto ne apre un altro. Provengo da una famiglia che da un secolo pratica questo mestiere. Lo faceva mio nonno, poi mio padre. Non so quanto riuscirò a resistere, è un’attività che non ha futuro. Il colpo di grazia potrebbe darlo il governo con le nuove disposizion sullo scontrino fiscale e il pagamento con moneta elettronica. Sono preoccupato anche perché in questa piazza mi sono fatto tanti amici che mi vogliono bene, la mia piccola famiglia». —

G. B.

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