Maximilian, in carrozzina da 10 anni, torna sulla moto

Il ventisettenne di Abano, rimasto invalido dopo il terribile incidente, commuove tutta Italia a "Tu sì que vales"

ABANO TERME. E pensare che di storie ne hanno sentite raccontare a migliaia, ma Maria De Filippi, Jerry Scotti e Mara Venier e Belen Rodriguez non sono proprio riusciti a trattenere le lacrime. La storia di Maximilian Sontacchi, 27enne dipendente della Casa di Cura di Abano, ha commosso tutti sabato sera durante la trasmissione televisiva di Canale 5 “Tù si que vales”. Nel programma in prima serata di Maria De Filippi Maximilian Sontacchi, in carrozzina da esattamente dieci anni, ha raccontato la sua storia, dal terribile incidente avvenuto in moto, al ritornare alla guida di una moto da paraplegico. Prima di aprire cuore e anima ai conduttori e ai telespettatori di Canale 5 è stato infatti mostrato un video nel quale Maximilian Sontacchi guida una moto su una pista, nonostante abbia perso l’uso delle gambe: è il primo in Italia ad essere riuscito in una simile impresa.

“Ho 27 anni, dieci anni fa è arrivata una macchina contromano, mi ha colpito, è scappata e questo è il risultato”, ha raccontato con serenità seduto in carrozzina Maximilian Sontacchi, con la passione delle moto e del drifting, una disciplina automobilistica che il ragazzo sta praticando negli ultimi anni e che consiste nel far derapare la macchina per tutta la pista. “Mi ha cambiato la vita, ma è stata come la classica seconda possibilità che solo nei film danno. Ora dico una parola molto forte e non vorrei che fosse fraintesa: è stata la più bella seconda possibilità della mia vita perché prima dell’incidente ho avuto una adolescenza turbolenta, come molti adolescenti. In famiglia c’erano problemi, gli amici erano turbolenti come me, l’incidente ha risolto tutto. Ha risolto i problemi in famiglia, ha messo gli amici sulla retta via e mi ha fatto capire cosa realmente è la vita”.

“Quando sono uscito dal coma ho visto che le persone che mi hanno dato la forza che io non sapevo di avere se io stavo male loro stavano male e negli anni ho cercato di far star bene chi avevo vicino”, ha proseguito mentre la commozione aumentava vertiginosamente in studio. “Io vivo un secondo come un’ora, vivo al 300% qualsiasi sentimento rispetto a prima. Dopo l’incidente ho sempre cercato di avere quello stimolo che la moto mi dava. Ho creato la prima scuola per disabili di drifting che è una disciplina automobilistica ma le macchine sono costose. L’anno scorso ho avuto un crollo e quest’anno mi son detto perché non mi prendo la patente per la moto? Sono il primo paraplegico in moto in Italia e sono qui per dare la possibilità a qualsiasi ragazzo paraplegico di poter tornare in moto. Tre mesi fa ho creato la prima scuola per paraplegici”.

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