Medicina molecolare due passi nel futuro

I farmaci rivoluzionari contro l’Hiv e le nuove frontiere delle cellule staminali. Sono solo due delle novità in campo biomedico che sono state presentate al “Dmm meeting”, il convegno del...
PD 27 ottobre 2004 G.M. Conferenza stampa laurea Honoris causa. Giorgio Palu' Preside di Medicina. (VIGATO)
PD 27 ottobre 2004 G.M. Conferenza stampa laurea Honoris causa. Giorgio Palu' Preside di Medicina. (VIGATO)
I farmaci rivoluzionari contro l’Hiv e le nuove frontiere delle cellule staminali. Sono solo due delle novità in campo biomedico che sono state presentate al “Dmm meeting”, il convegno del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova coordinato dal professor Giorgio Palù. Durante l’incontro annuale vengono esposti i risultati ottenuti dai ricercatori e le principali linee di studio del Dipartimento, struttura di eccellenza a livello padovano e nazionale. Il meeting è strutturato in sessioni tematiche, quali la patogenesi dei tumori e di alcune malattie genetiche, la biologia delle cellule staminali e la medicina rigenerativa, le malattie infettive emergenti e l’immunità, le terapie molecolari e altri approcci di ricerca traslazionale. «Nei nostri laboratori siamo in grado di riprogrammare le cellule staminali», spiega Giorgio Palù, professore ordinario di Virologia e presidente della Società Europea e Italiana di Virologia, «il primo a riprodurre cellule staminali pluripotenti indotte è stato il premio Nobel Shin'ya Yamanaka, quattro anni fa. La caratteristica di questa cellula è che può originare ogni tipo di tessuto. Oggi noi siamo in grado di riprogrammare cellule somatiche differenziate in modi alternativi, senza utilizzare virus e oncogeni come è stato fatto finora. Un grandissimo successo perché sia i virus che gli oncogeni possono causare problemi, attivando ad esempio processi tumorali». Nel campo della virologia, sono stati per la prima volta riportati farmaci in grado di inibire la replicazione di Hiv in linfociti CCR6+, tra le prime cellule ad essere infettate a livello delle mucose. «Sono state individuate delle piccole molecole in grado di bloccare l’attivazione del virus Hiv», aggiunge Palù. «Non si guarisce di Hiv perché si lega al genoma, rimane dormiente nel nostro sistema immunitario per molto tempo e si attiva quando c’è un’infezione o uno stress. Padova ha presentato dati su come si può bloccare la riattivazione di Hiv proprio nelle cellule in cui rimane silente». Le novità sono tante altre. Nel campo genetico sono stati presentati nuovi dati che dimostrano una correlazione tra disturbi psichiatrici e un difetto della produzione di collagene (una proteina che rappresenta nell’uomo circa il 6% del peso corporeo).
(e.f.)


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