Medicina, 15 mila studenti hanno superato due esami

Il test d’accesso continua ad alimentare polemiche e incertezze: il ministero smentisce la denuncia della prof del Bo. Secondo le stime, entrano i ragazzi nelle prime sei sezioni della graduatoria. E altri 1.700 dalla settima: una sufficienza diretta e due materie da recuperare

Rocco Currado
Il test d'ingresso di Medicina a Padova
Il test d'ingresso di Medicina a Padova

Entreranno a Medicina, Veterinaria e Odontoiatria quasi tutti quasi tutti gli studenti collocati nelle prime sette sezioni della graduatoria. È questo, secondo le stime, lo scenario più probabile al termine del semestre filtro che ha ridisegnato le regole di accesso ai corsi di area medica.

I dati parlano chiaro. Sono 25.450 gli studenti che a livello nazionale, tra primo e secondo appello, hanno ottenuto almeno una sufficienza, cioè un voto pari o superiore a 18. Di questi, circa il 70% (17.175 ragazzi) ha superato almeno due esami, requisito che consente di rientrare nelle prime sei sezioni della graduatoria nazionale. Una collocazione che, di fatto, garantisce l’ingresso ai corsi, anche se non sempre nella sede indicata come prima scelta.

Per Medicina, in particolare, i posti complessivi disponibili sono 17.278 (700 circa a Padova). Le proiezioni indicano che circa il 90% di questi verrà assegnato a candidati che hanno conseguito almeno due sufficienze: si tratta di circa 15.550 studenti. Chi si trova nelle prime sei fasce entrerà senza difficoltà, mentre dalla settima fascia dovrebbero essere ammessi circa 1.700 studenti.

Accanto ai numeri, però, resta un clima di forte incertezza e polemica che ha accompagnato l’introduzione della riforma. Il nuovo sistema di accesso ha generato confusione non solo tra gli studenti, ma anche nel mondo accademico. La professoressa universitaria Monica Fioravanzo, attraverso il nostro giornale, ieri aveva denunciato una presunta violazione del principio di merito nei criteri di calcolo della graduatoria stabiliti dall’ultimo decreto del Mur. La docente del Bo sosteneva che la figlia, pur avendo ottenuto tre sufficienze ma con un esame rifiutato e ridato per migliorare il voto, sarebbe rientrata nella seconda fascia. Una ricostruzione suffragata dal sito web dell’ateneo padovano, che recita: «Nella prima sezione accedono coloro che hanno superato gli esami del semestre filtro, mentre alle altre accedono coloro che hanno superato gli esami pur avendone rifiutato qualcuno oppure che hanno superato solo alcuni esami».

Ma non è proprio così: dal ministero chiariscono infatti che nella prima fascia rientrano gli studenti che hanno conseguito almeno 18 in tutte e tre le prove; la seconda fascia comprende chi ha due sufficienze dirette e una prova reintegrata, cioè il ripristino del voto positivo del primo appello rifiutato nel caso in cui il secondo appello si sia concluso con un’insufficienza; nella terza fascia finiscono coloro che hanno una sufficienza diretta e due reintegrate, mentre nella quarta rientrano gli studenti con tre prove reintegrate, e così via a scalare.

Un meccanismo complesso, che continua ad alimentare dubbi. In attesa delle graduatorie definitive, migliaia di studenti restano sospesi tra calcoli, speranze e ricorsi, mentre la riforma dell’accesso a Medicina continua a far discutere.

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