Meno posti letto, ma con più primari Ecco la nuova mappa degli ospedali
Dopo l’approvazione della Giunta di Palazzo Balbi, le schede ospedaliere sono arrivate ai componenti della Commissione Sanità del Consiglio regionale: entro due settimane inizia il confronto, Usl per Usl, ospedale per ospedale. Orticello per orticello aggiungerebbero i più maliziosi. Intanto il dato macroscopico che salta agli occhi è che la sanità padovana, pur con il nuovo Polo della Salute di Padova nelle due sedi del Giustinianeo e di Padova Est, perde posti letto anche se guadagna dei primariati. E viene confermata, più “drasticamente” di quanto annunciato nei giorni scorsi, la sorte del Sant’Antonio. Come ospedale semplicemente scompare. Inglobato, muri compresi con un comodato d’uso gratuito, nell’Azienda ospedaliera universitaria. E tanti saluti all’Usl Euganea che perde così uno dei suoi cinque presìdi.
nuovo ospedale
Il punto di svolta per la sanità padovana è determinato dalla nascita del nuovo ospedale che nelle schede prende forma con reparti e specialità assegnate. Il polo di Padova Est a vocazione universitaria, avrà 918 posti letto più 30 per pazienti extra regione e 56 apicalità. Più nel dettaglio 391 posti in Area medica, 417 in Area chirurgica, 90 di Terapia intensiva, 20 in Area riabilitativa. Tra le specialità la terapia del piede diabetico, studio e cura dell’invecchiamento cerebrale, trapiantologia, chirurgia plastica anche a indirizzo pediatrico, centro regionale di Virologia, Andrologia, Antiveleni e antidoping. In via Giustiniani vengono assegnati 229 posti letto in Area medica con 8 direttori, 110 posti in Area chirurgica con 3 direttori, 343 i posti per l’Area materno infantile con 15 apicalità, 22 letti in Terapia intensiva con un primario, 30 posti in Area riabilitativa. Si aggiungono 50 posti di ospedale di comunità. Tra le specialità il Centro trauma anche pediatrico, procreazione medicalmente assistita, trasporto neonatale per le Usl 1,2,3,4 e 6, Centro regionale per il bambino maltrattato, malattie rare e tutte le eccellenze già oggi presenti nel Dipartimento di pediatria, dall’hospice alla chirurgia, dall’oncoematologia alla neuropsichiatria. È previsto un investimento da 60 milioni di euro per il nuovo edificio da 8 piani per allargare l’area materno infantile.
la “sorpresa”
Recita la nota in calce alle schede dell’Azienda: «Nella fase transitoria, fino all’attuazione dell’assetto definitivo sui due poli, l’ospedale Sant’Antonio viene utilizzato in comodato d’uso gratuito dall’Azienda ospedaliera universitaria di Padova». Rispetto all’attuale assetto, l’Azienda incrementa i posti letto di 354 unità e guadagna 15 primari.
l’usl 6 euganea
Se si ridisegna l’assetto dell’Azienda universitaria, non resta immune da radicali mutamenti nemmeno l’Usl Euganea. Non fosse altro che perde, letteralmente, un ospedale. Quello padovano e dei padovani per eccellenza, il Sant’Antonio. Nelle schede regionali non viene nemmeno menzionato. Non c’è traccia dei suoi oltre 300 posti letto né dei suoi 13 primari. Si dirà che i numeri vengono ampiamente assorbiti nel nuovo ospedale di Padova. Ma è vero solo in parte. Perché il saldo finale per l’Euganea è di oltre 400 posti letto in meno e anche sommando Azienda e Usl il saldo resta negativo, pur se di “soli” 77 posti.
ospedali spoke
Tra gli ospedali in provincia che guadagnano posti letto l’unico è quello di Piove di Sacco che sale da 186 a 214 e guadagna pure un primario, arrivando a 13. Ma la sua classificazione passa da ospedale spoke a ospedale di base che fa riferimento allo spoke di Schiavonia. Viene confermato il primariato di Ostetricia e ginecologia, perde Oncologia ma guadagna Urologia, Neurologia e Geriatria. Camposampiero passa da 345 a 327 posti ma sale da 17 a 19 primari con Chirurgia maxillofacciale e Chirurgia vascolare. Mantenuta la Pediatria che negli ultimi mesi ha avuto vita travagliata ed è tutt’ora garantita in sinergia con l’Usl Berica. Cittadella scende da 345 a 337 posti mantenendo le 16 apicalità attuali e rafforzando la Psichiatria. Nessuno stravolgimento per l’ospedale della Bassa di Schiavonia che registra tuttavia un’importante riduzione di posti letto, da 434 a 368 e pere un primario, fermandosi a 19. Vengono ridimensionate, quanto a letti, l’Area medica e quella Chirurgica. —
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