Mercato di Piazza delle Erbe, boom di banchi in affitto

PADOVA. Il mercato di Piazza delle Erbe è multietnico, con 34 banchi su 76 gestiti dagli ambulanti provenienti dal Bangladesh (paese dell’Asia con 156 milioni di abitanti, tra i più poveri del mondo e con capitale Dacca). Nel mercatino decentrato di Prato della Valle le bancarelle bengalesi sono 8 su 24. Quattro anni fa, quando il nuovo punto vendita vicino alla fermata del tram fu inaugurato, erano appena due. Sino a pochi anni fa i fruttivendoli si comportavano come i cinesi: valigetta in mano con soldi in contanti e i banchi li acquistavano in blocco. Adesso, invece, si limitano all’affitto. Il resto è sotto gli occhi di tutti i consumatori. Quasi sempre la qualità della frutta e della verdura esposta sui banchi degli asiatici è inferiore a quella in vendita dagli ambulanti nostrani e davanti ai loro banchi c’è un turn over sfrenato. Anche perché a tutti gli addetti ai lavori è noto che a tirare le fila, per quanto riguarda uno o più banchi, è un solo padrone, mentre tutti gli altri vengono sottopagati e ospitati in abitazioni precarie dove dormono anche in 10 persone in una stanza di pochi metri quadrati.
Anzi più di un fruttivendolo italiano è convinto che Padova sia diventata il crocevia di un percorso di immigrazione dai paesi dell’Est, con tanto di regia nella gestione dei visti d’ingresso e dei permessi da chiedere al ministero.
Non è caso se, già cinque ani fa, alcuni vigili guidati dall’ex responsabile del settore commercio Vincenzo Dovere ( oggi in pensione) iniziarono a filmare in gran segreto tutti i bengalesi che lavoravano in Piazza dei Frutti: una sorta di dossier da consegnare agli esperti di immigrazione. Ma perché sono sempre di più i fruttivendoli padovani a lasciare il commercio al dettaglio nelle mani dei bengalesi?
«Da quando in centro è stata introdotta la Ztl i nostri clienti sono sempre meno» sottolinea Achille Capuzzo. «Ringraziamo Iddio che abbiamo la possibilità di cedere l’attività agli asiatici. Altrimenti tanti di noi sarebbero già falliti, considerati i costi generali delle nostre attività. La situazione peggiore la stiamo vivendo noi ambulanti di Prato della Valle, che abbiamo accettato la proposta dell’allora assessore Ruggero Pieruz con la speranza di offrire un servizio a chi scende direttamente dal tram. Stiamo morendo a poco a poco anche perché il Comune si ostina a non ascoltare le nostre legittime rivendicazioni. Da anni chiediamo un po’ di manifesti in più per pubblicizzare la presenza del nuovo mercato quotidiano vicino alla fermata del metrobus, un nuovo parcheggio a fianco della trattoria Al Prato e la possibilità di far venire altri banchi alimentari.Ma il Comune dice solo no».
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