Merlara, altro morto in casa di riposo. Cresce la paura, contagiati 60 ospiti

Un secondo lutto ha colpito la casa di riposo “Pietro e Santa Scarmignan”, dove 60 dei 69 anziani ospiti risultano contagiati da coronavirus. A un giorno dalla morte di Nerone Ugo Melato, 89enne di Saletto di Borgo Veneto, ieri è toccato ad una compaesana di 98 anni. L’anziana si chiamava Camilla Costantini ed era da molto tempo ospite della centro servizi di Merlara.
Come Melato, anche la donna era originaria di Saletto, avendo vissuto per anni in zona Ca’Briani. La dirigenza della casa di riposo, è bene sottolinearlo, per motivi di privacy non ha voluto confermare se la donna fosse o meno tra i 60 ospiti risultati positivi al Covid-19. «Sono informazioni che non possiamo dare, i dati ufficiali delle cause di decesso può renderli noti in forma anonima solo l’autorità sanitaria», è la risposta ufficiale della casa di riposo. Certo è che questo secondo lutto, nel giro di poche ore e in una settimana di forte criticità, sta creando grande tensione attorno alla struttura merlarese.
CONTAGI E DECESSI
Il primo contagio alla “Scarmignan” è stato confermato domenica 8 marzo. L’ospite positiva al virus è stata trasferita in ospedale a Schiavonia e nella struttura di via Roma si è proceduto con una urgente campagna di tamponi. Ospiti e personale sono stati sottoposti al test per almeno due volte. È emerso che 23 dei 43 dipendenti della “Scarmignan” risultano contagiati, mentre la quasi totalità degli ospiti – 60 su 69, al netto del lutto di ieri – è positiva al Covid-19. A Schiavonia, dall’inizio dell’emergenza, sono stati trasferiti 4 ospiti, di cui uno – l’83enne Melato – è mancato sabato pomeriggio.
L’AGGIORNAMENTO
Ieri mattina sono arrivati i risultati di venti tamponi: tutti erano negativi. Sono oltre duecento i tamponi processati alla “Scarmignan” in una settimana. In giornata il sindaco ha ricevuto anche la telefonata dell’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, che ha assicurato di conoscere e di seguire attentamente il caso di Merlara.
L’amministrazione comunale ieri ha nel frattempo provveduto a sanificare l’intero municipio, visto che casi di positività sono stati riscontrati anche tra i membri della giunta comunale. Lo stesso sindaco, di conseguenza, si è sottoposto ad un doppio tampone, ottenendo sempre risultato negativo.

L’EMERGENZA
Ed è proprio il sindaco Claudia Corradin ad alzare l’asticella dell’allarme: «Fino ad oggi abbiamo sempre tenuto un profilo basso per non scatenare paure inutili e dannose. Ora però è necessario che si accenda davvero l’attenzione sul nostro caso» denuncia il primo cittadino «Abbiamo innanzitutto seria difficoltà a gestire i turni dei lavoratori, visto che metà del personale è in quarantena. Abbiamo lavoratori in numero limitato, costretti a turni massacranti. Mancano poi i dispositivi di protezione individuale: necessitiamo davvero di provvedimenti importanti e non possiamo più attendere. Ne va della sicurezza degli anziani e del personale». Va anche ricordato che, proprio per quei 23 dipendenti contagiati, numerose famiglie del paese e della zona sono costrette alla quarantena. Insomma, l’emergenza legata alla casa di riposo ha valicato già da giorni i muri della struttura per anziani.
I COLLEGHI
Un invito alle autorità regionali e nazionali a intervenire tempestivamente arriva anche dai sindaci del territorio. Michele Sigolotto di Borgo Veneto e Tiberio Businaro di Carceri, su tutti, hanno inviato un messaggio alla collega: «Invitiamo le istituzioni territoriali, ognuna per propria competenza, a dare sostegno agli “eroi” che stanno lavorando senza tempo all’interno della struttura per anziani in questo storico momento», ha sottolineato Sigolotto.
Così invece Businaro: «Aiutate Merlara! Il collega sindaco sta affrontando una crisi inimmaginabile e inaffrontabile senza aiuto e coinvolgimento di tutti. Lancio un appello a tutti i politici, alle istituzioni superiori affinché Merlara non sia abbandonato: fate sentire la vostra vicinanza e il vostro supporto». Un messaggio di vicinanza è arrivato anche da Simone Zamboni, sindaco del Comune veronese di Terrazzo, limitrofo a Merlara, soprattutto dopo che alcune minoranze paesane avevano espressamente invitato le forze dell’ordine a vigilare sull’accesso di residenti di Merlara nel territorio di Terrazzo. —
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