Mestrino, già scarcerato il camionista pirata: è agli arresti domiciliari

Dopo un lungo interrogatorio Angelo De Luca, 33 anni, ha ammesso le sue colpe: è accusato di omissione di soccorso e omicidio colposo. Il gip ha concesso i domiciliari

MESTRINO. Si è accorto di averla uccisa e nonostante questo ha proseguito la sua corsa. Angelo De Luca, 33 anni, di Messina, è il camionista che ha travolto e ucciso la ventitreenne Francesca Fincato. Da giovane dipendente di una ditta di trasporti siciliana si è trasformato in un pirata della strada. Per questo motivo gli uomini della polizia stradale di Padova l’hanno arrestato: deve rispondere dei reati di omissione di soccorso e omicidio colposo. È stato rintracciato grazie al senso civico di una donna, che alla guida della sua auto l’ha seguito subito dopo l’incidente, annotando la targa e telefonando al 113.

Ai domiciliari. E' stato scarcerato sabato mattina  Angelo De Luca. Nell'interrogatorio di garanzia davanti al gip Sonia Bello ha fornito la sua versione dei fatti. Il giudice ha deciso di concedere gli arresti domiciliari.

La dinamica. Secondo quanto rilevato dagli agenti della stradale poco prima delle 15 la giovane sarebbe scesa dal bus, cominciando a camminare sul ciglio di via IV Novembre. Per qualche motivo, forse per lo spostamento d’aria, è caduta a terra e a quel punto è stata travolta e schiacciata dalle ruote del mezzo pesante.

La fuga. De Luca era partito nel primo pomeriggio da Tezze sul Brenta con il camion vuoto ed era atteso a metà pomeriggio in una allevamento di polli a Campiglia dei Berici. Dopo l’incidente il trentatreenne alla guida non si è fermato. Ha proseguito lungo la statale, varcando il confine della provincia di Vicenza. Gli investigatori diretti dal dirigente Carmine Tabarro ora stanno cercando di ricostruire tutti i suoi spostamenti ma le difficoltà non sono poche, visto che apparentemente il cronotachigrafo sembra essere stato manomesso. Resta da fare luce infatti sulle quattro ore di “buco” orario: dall’incidente al ritrovamento.

Rintracciato. È grazie ad una donna veronese al volante dell’utilitaria se ora c’è un colpevole per la morte di Francesca. L’automobilista infatti era incolonnata due o tre auto dopo il camion. Ha visto l’incidente, ha visto la ragazza stesa a terra esanime e si è resa conto che il mezzo pesante non si è fermato. A quel punto ha iniziato a seguirlo, dettando la targa alla centrale operativa della polizia. Gli agenti hanno contattato al telefono l’azienda di trasporti siciliala per cui lavora Angelo De Luca, chiedendogli la conferma della sua presenza in Veneto ma soprattutto chiedendo dove sarebbe dovuto andare a caricare. Così, verso le 19, l’autista e il suo camion sono stati rintracciati a Campiglia dei Berici, all’interno dell’allevamento avicolo. Su una delle ruote del camion c’erano ancora le tracce di sangue. Il trentatreenne è stato portato nella caserma di via D’Acquapendente, dove è stato interrogato fino a tarda sera. Alla fine è scoppiato, ammettendo le sue colpe. «È provato e pentito», riferisce l’avvocato Davide Pessa.

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