Modella rovinata al viso con il laser, il chirurgo estetico va a processo

La donna, di 42 anni, voleva dire addio alle rughe: per il giudice il medico di Abano avrebbe sbagliato l'utilizzo del laser

ABANO TERME. Addio alle rughe con un bel ringiovanimento del volto ed eliminazione delle piccole imperfezioni. Un intervento di resurfacing al quale si è sottoposta una modella originaria di Modena, classe 1973, che si era rivolta al chirurgo estetico Massimo Rambotti della Clinica Gruppo orchidea di Abano Terme: obiettivo un volto perfetto in vista della partecipazione a fiere e mercati per conto di una ditta che commercializza attrezzature nel campo della cosmesi e dei prodotti di bellezza.

La modella era stata assoldata come volto-immagine destinato a mostrare i miracoli prodotti da quelle apparecchiature.

Il 31 gennaio 2012 nella Clinica che si trova in piazza del Sole e della Pace ad Abano si svolge l’intervento che prevede il ricorso al laser con un impianto di cute prelevata dalla coscia.

Ma il risultato è molto lontano dalle aspettative.

Il bel viso resta deturpato da lesioni gravissime con un danneggiamento sia superficiale che più in profondità della pelle e anche la coscia resta “marchiata” da una vistosa cicatrice.

Secondo il pm Benedetto Roberti, che ha citato a giudizio il medico, quest’ultimo avrebbe errato nel corretto impiego del laser e non solo. Alcune visite di controllo si sarebbero svolti nelle stazioni autostradali. Ora davanti al giudice padovano Laura Alcaro sarà celebrato il processo a carico del chirurgo il prossimo 30 marzo. Il padre della modella si è costituito parte civile con il penalista Pietro Someda, la donna farà invece causa civile.

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova