Monselice, preso il killer della prostituta: "Volevo rapinarla"

Torchiato l'ultimo cliente, è un giovane di Carceri: Simone Maistrello, 35 anni, ha confessato
Simone Maistrello
Simone Maistrello
MONTAGNANA.
C'è un fermato per l'omicidio di Iulsa Sousa Moreira. E' padovano, giovane, ed è stata l'ultima persona ad aver visto in vita la prostituta brasiliana uccisa a Monselice. Era nascosto a pochi chilometri dal luogo del delitto e dalla sua casa. Agli investigatori ha confessato di aver ucciso la prostituta dopo una tentata rapina di 200 euro.

Ecco com'è andata secondo la ricostruzione del
mattino
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I carabinieri hanno bussato a una stanza d'albergo, al Maxim's di Montagnana. Ad aprire la porta Simone Maistrello, 35 anni, residente nella zona (a Carceri). Di fronte aveva i militari in borghese del Nucleo investigativo provinciale diretti dal maggiore Francesco Rastelli. Stavano cercando la mano assassina che ha straziato Iulsa Sousa Moreira, 35 anni, trovata sgozzata, seminuda e semibruciata da una sua amica nel bagno del mini appartamento di via Valli 3/d a Monselice.


Il giovane, nella giornata di ieri, ha raccontato di aver avuto un ruolo nella vicenda spingendosi, secondo quanto trapelato da palazzo di giustizia, a qualcosa di molto simile a una confessione. Il pubblico ministero Maria D'Arpa sta però valutando la credibilità delle dichiarazioni. Nel frattempo il giovane è stato trattenuto.


I carabinieri sono arrivati all'uomo spulciando i tabulati del telefono che la vittima utilizzava per gli appuntamenti. L'attenzione si è concentrata sull'ultima chiamata a cui Iulsa Sousa Moreira ha risposto. Una telefonata partita dal cellulare di un giovane che risiede nella Bassa padovana e che, dopo il delitto, era scomparso. Piano piano, i militari hanno cominciato a ipotizzare gli spostamenti del presunto omicida, macinando chilometri tra Padova, Ferrara, Monselice e i Comuni limitrofi, e mettendo in saccoccia giorno dopo giorno indizi che sono diventati sempre più importanti. Gli investigatori hanno ritrovato degli abiti, forse quelli dell'omicida.


Le indagini hanno preso una direzione precisa giovedì sera dopo ore di accertamenti e di controlli telefonici. Al nome del cliente i carabinieri erano dunque arrivati ma non sapevano dove fosse. E' stato l'albergatore, indirettamente, a portare l'Arma fino a Simone Maistrello.


La bionda Iulsa Sousa Moreira, aspirante infermiera (aveva partecipato ad un concorso nell'agosto scorso a Bahia) è stata ritrovata martedì nel primo pomeriggio dalla sua amica e connazionale Angelica Dos Santos, 45 anni, residente a Ferrara, intestataria del contratto d'affitto del mini di Monselice. La donna per qualche ora è stata anche sospettata di essere l'assassina: prima di chiamare i carabinieri, infatti, Angelica Dos Santos, ha pietosamente coperto il cadavere della Moreira, poi, armata di spugna, spazzettoni e detersivi, ha pulito tutta la stanza da letto dal sangue, ha caricato le lenzuola in auto ed è ritornata nella sua abitazione in Romagna dove le ha lavate. Un comportamento assurdo oltre che sospetto. Fortuna sua Angelica Dos Santos ha fornito agli inquirenti tutti i riscontri (i passaggi autostradali con la sua auto agli orari che aveva dichiarato), mentre i militari hanno verificato che il suo telefono è stato agganciato dalle antenne proprio nei posti e nelle ore in cui aveva detto di essere. Così è stata creduta e non è stata nemmeno indagata.


Mercoledì gli investigatori del Nucleo investigativo con l'ausilio dei vigili del fuoco hanno comunque perquisito la sua abitazione, sequestrando lenzuola, asciugamani, documenti e una cassaforte (che conteneva però, soltanto collare e alcuni anelli d'oro di proprietà della Dos Santos). Giovedì la «mora» ferrarese è stata sentita nuovamente come persona informata dei fatti, ma solo per scrupolo. Nelle stesse ore, infatti, la seconda ipotesi investigativa (e cioè che fosse stato un cliente), ha preso il sopravvento. E il responsabile del Nucleo investigativo ha deciso di far intervenire i suoi uomini, perché bloccassero l'ultima persona che aveva parlato con Iulsa Sousa Moreira per telefono.


Che qualcosa fosse cambiato sotto il profilo delle indagini ieri al comando provinciale si era notato. Verso mezzogiorno tutte le auto di ritorno dalla Bassa padovana sono rientrate in caserma sgommando, segno che l'attività stava dando i frutti sperati. Oggi è in programma l'autopsia che sarà eseguita dal professor Massimo Montisci. Un atto fondamentale per dare corpo alle accuse e spiegare le modalità del delitto. E il movente? Oggi sarà più chiaro, ma è probabile che si tratti di una rapina maldestra, cominciata per sfida e finita nel sangue.

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