Monsignor Mattiazzo tornato a Padova dopo tre anni in Etiopia

Il vescovo emerito in Africa  era impegnato in un'opera di prima evangelizzazione tra i villaggi

PADOVA. E' rientrato venerdì in Italia dopo essere stato per oltre tre anni missionario negli altipiani dell’Etiopia (prefettura di Robe), monsignor Antonio Mattiazzo, 79 anni, arcivescovo vescovo emerito di Padova.

Ad accoglierlo in aeroporto il direttore dell’Ufficio diocesano di Pastorale della Missione, don Raffaele Gobbi; il segretario personale di monsignor Mattiazzo quando era vescovo a Padova, monsignor Ruggero Toldo, e alcuni seminaristi padovani che pochi giorni fa erano in Etiopia in visita alla neonata missione diocesana, dove lo scorso gennaio sono arrivati i primi tre missionari fidei donum inviati dalla Chiesa di Padova: don Nicola De Guio, don Stefano Ferraretto ed Elisabetta Corà.

Dal vescovo di Padova, monsignor Claudio Cipolla, arriva il saluto di benvenuto: «Saluto cordialmente il vescovo emerito monsignor Antonio Mattiazzo. Confido di poterlo incontrare presto per dargli il bentornato in Diocesi, dopo anni trascorsi da missionario in Etiopia. Il Signore lo protegga e lo benedica». Monsignor Antonio Mattiazzo per un primo periodo risiederà a Villa Immacolata, a Torreglia, pronto a mettere a disposizione le sue energie a servizio della Chiesa.

Per oltre tre anni, Mattiazzo è stato negli altipiani dell’Etiopia, a 2700 metri di altezza, spostandosi per ore e ore da un villaggio all’altro, in un’opera di primissima evangelizzazione tra le popolazioni di Kokossa e Kofale, nella Prefettura di Robe.

«Sto bene», raccontava «vivo in un altopiano, mangio ortaggi, latte, poca carne come il resto della popolazione, le temperature sono subtropicali, la grande differenza è tra la stagione secca e quella umida ma la salute è ottima». Il 7 febbraio 2015 monsignor Mattiazzo, prossimo al compimento dei 75 anni di età, aveva annunciato alla Diocesi la sua decisione di concludere il suo ministero episcopale a Padova il 18 giugno dello stesso anno, festa di san Gregorio Barbarigo, tradizionale appuntamento di incontro dei preti diocesani.

E in quel 18 giugno annunciò anche la sua decisione di tornare per un periodo a fare il missionario in Africa, in una terra – l’Etiopia – su cui la Diocesi di Padova stava attuando un attento discernimento in vista dell’apertura di una nuova missione diocesana.

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