Morì la bimba, famiglia risarcita

BAGNOLI DI SOPRA. Una giovane mamma di Bagnoli, che aveva vissuto nel 2009 la perdita della propria bambina subito dopo il parto, per negligenze accertate dal Tribunale nei confronti di medici e ostetriche dell'ospedale di Adria, ha ottenuto un risarcimento di 400 mila euro. Questo sulla base di una transazione con l'assicurazione che tutela l'Usl 19. Il risarcimento, andato anche al papà e ai nonni della bimba, è stato pagato nelle scorse settimane. I legali che hanno tutelato la donna hanno annunciato che la causa, ancora pendente davanti al Tribunale civile di Rovigo (sezione staccata di Adria), sarà abbandonata. Non vi sarà perciò sentenza di condanna. Ma la consulenza tecnica d'ufficio (Ctu) disposta dal giudice si era conclusa con l'affermazione di responsabilità da parte dei periti, nei confronti dei medici e delle ostetriche della Ginecologia di Adria, per negligenze nell'osservanza dei protocolli e omissioni nei controlli. La tragica vicenda risale alla fine di maggio del 2009. La donna, un'insegnante d'asilo, era giunta in ospedale al termine di una gravidanza fin lì normale. Iniziato il travaglio, con l'effettuazione del primo tracciato tocografico, la donna sarebbe rimasta la notte successiva per ore sul lettino della sala travaglio, senza venir più monitorata. Al cambio di turno delle ostetriche, al mattino, una di esse si era accorta del brusco calo del battito del feto, mentre era in corso il prolasso del cordone ombelicale. Di qui la decisione dei medici di procedere con cesareo d'urgenza. Ma la bambina venne alla luce con una grave asfissia perinatale, a causa della quale era deceduta il giorno dopo, nella Rianimazione dell'ospedale di Padova.
La bambina era stata battezzata in extremis con il nome di Emma dai genitori Marta Voltan (33 anni, insegnante di asilo nido nella frazione di San Siro) e papà Alberto Moretto, che avevano poi voluto vivere privatamente il terribile dolore, celebrando una cerimonia funebre nella cappella del cimitero di San Siro, dove abitano in via Cavallotti. La famiglia Moretto aveva deciso di far nascere la bimba all'ospedale di Adria in accordo con il ginecologo della donna, il dottor Enrico Di Mambro, che era anche primario del locale reparto di Ostetricia. Per mamma Marta si trattava della prima gravidanza.
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