Morti da un mese e insepolti: nessuno paga le loro esequie

ALBIGNASEGO. Non hanno ancora trovato sepoltura, dopo quasi un mese, Maria Franco e suo figlio Maurizio Fasolato, trovati moti all'interno del loro appartamento in via Caravaggio ad Albignasego. Erano deceduti da almeno quindici giorni per cause naturali. Non hanno ancora trovato sepoltura perché mancano, di fatto, degli eredi che vogliano occuparsene e accollarsi le spese per il funerale. Oltre all'immane cifra di debiti che l'uomo avrebbe contratto a Padova.
In paese girano voci di un cospicuo patrimonio che i due avrebbero avuto, ma chiunque accettasse di verificarlo, finirebbe con l'assumersi anche il pagamento dei debiti e la ristrutturazione dell'appartamento, che è stato dissequestrato, ma giace ancora chiuso e nello stato pietoso e degradato in cui è stato ritrovato dalle forze dell'ordine, chiamate dai vicini per la presenza di odori sgradevoli che provenivano dall'interno.
Troverà invece sistemazione, si spera solo temporanea, al canile di Rubano la piccola Lilly, la cagnolina che li ha vegliati per due settimane. Sta bene, ma andrà rieducata al rapporto con gli esseri umani, perché molto diffidente. Maria Franco e Maurizio Fasolato si erano isolati dal mondo: lei soprattutto, anche per l'età e lo stato di salute (alcuni anni orsono aveva avuto un ictus) non usciva mai di casa, il figlio invece si recava a Padova, ma non scambiava nemmeno un cenno di saluto coi vicini. Di avere rapporti con gli altri parenti neanche a pensarci.
«Quand'era piccolo, ho spinto mio figlio ad andare a trovare la nonna» racconta Giorgia Bastianello, madre dell'unico nipote della coppia, «ma lo trattava con distacco e siccome lui ci stava male, gli ho detto di smettere. Non si sono più fatti sentire». Rimangono anche diversi cugini ad Abano e qualcuno di loro ha tentato di rimanere in contatto con zia e cugino, ritrovandosi tagliati fuori dalle loro vite. «Francamente confidiamo nei parenti di Abano per il funerale», prosegue Giorgia Bastianello, «perché mio figlio non è in grado di affrontare la spesa da solo. Con tutta probabilità rinuncerà all'eredità: abbiamo sentito anche noi che ci sarebbe un lascito patrimoniale, ma accettare di diventare eredi significherebbe dover saldare anche i debiti. Solo tra quelli accertati, ci sono almeno seimila euro di spese condominiali e duemila euro di Imu non pagate: quanto potrebbe esserci ancora? La casa, per essere venduta, necessita di una profonda ristrutturazione: sporcizia, a parte, persino vetri e tapparelle sarebbero rotti. Umanamente mi dispiace saperli ancora lì, in obitorio». Se nessuno accetterà l'eredità, la casa e i debiti finiranno allo Stato, la sepoltura sarebbe invece in carico al Comune di Padova, in quanto Maria e Maurizio risultano ancora residenti in città. «Non li conoscevamo, ma se nessuno troverà una soluzione, nei prossimi giorni magari potremmo anche organizzare qualcosa per loro», dichiara il parroco di Sant'Agostino di Albignasego, don Stefano Margola.
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