Morto in scooter, il “pirata” si consegna

«Ho avuto paura e sono scappato»: i carabinieri erano sulle tracce del ventunenne, denunciato per omicidio stradale
Di Giovanni Cagnassi
CARRAI - DINO TOMMASELLA - S. DONA' -INCIDENTE SU STRADA CAPOSILE PORTEGRANDI
CARRAI - DINO TOMMASELLA - S. DONA' -INCIDENTE SU STRADA CAPOSILE PORTEGRANDI

VILLA DEL CONTE. «Ho avuto paura e sono scappato». Si è consegnato spontaneamente alla stazione dei carabinieri di Dosson di Casier (Tv) il giovane alla guida dell’auto che ha causato il tragico incidente stradale in cui ha perso la vita domenica Roberto Pettenuzzo, 45enne di Villa del Conte. Era lui, P.L., 21enne di Dosson, l’uomo alla guida di una Ford Ka bianca in fase di sorpasso, entrata in collisione con lo scooter sul quale viaggiava Pettenuzzo, anche lui in sorpasso. Sulla fiancata dell’auto erano evidenti i segni dello scontro tra i due veicoli che viaggiavano sulla Caposile Portegrandi in direzione di Mestre. Per il 21enne è scattata una denuncia per omicidio stradale. I carabinieri di San Donà lo avrebbero arrestato, ma essendosi consegnato spontaneamente alla stazione dei militari di Dosson non sussisteva il pericolo di fuga e quindi è scattata la denuncia. Ieri, intorno alle 16, sono dunque terminate le ricerche. Dopo 24 ore l’auto pirata responsabile del grave incidente stradale di domenica, che ha funestato le strade verso il litorale, è stata trovata.

Il giovane, una volta giunto dai carabinieri che lo hanno subito interrogato, ha raccontato di essersi molto spaventato e di essere fuggito, come prima reazione, perché già in passato gli era stata sospesa la patente, sempre dai carabinieri di san Donà, per un sorpasso su linea continua. Ha accelerato e si è allontanato. Ma gli investigatori dell’Arma lo hanno braccato nelle ore successive sulla base delle prime testimonianze.

Domenica non avevano ancora un quadro chiaro. I contorni si sono delineato con il passare delle ore, prima con l’individuazione della donna alla guida di un’utilitaria che precedeva la Ford Ka del 21enne e poi con la certezza della targa di quest’ultimo che è stato rintracciato. Le ricerche dei carabinieri della compagnia di San Donà, coordinati dal comandante, il capitano Dario Russo, non si sono mai interrotte. Inizialmente alcuni testimoni avevano segnalato l’utilitaria bianca con alla guida una donna, poi risultata di Mestre, come possibile responsabile dell’incidente. Anche lei comunque non si era fermata, come altri automobilisti che hanno assistito all’incidente e hanno proseguito senza annotare nulla o chiamare i soccorsi e le forze di polizia.

I militari hanno esaminato a lungo le telecamere di Jesolo per poi individuare l’auto della donna di Mestre che precedeva la Ford Ka del 21enne. E attraverso quella donna, rintracciata sempre ieri, sono risaliti alla targa e alla residenza del proprietario della Ford. Nel primo pomeriggio i carabinieri hanno iniziato le ricerche a Dosson. Sembra che il 21enne non fosse inizialmente a casa e che si fosse allontanato. Poi sarebbe stato avvertito delle ricerche in corso da qualche conoscente e ha deciso, intorno alle 16, di presentarsi spontaneamente alla caserma della sua cittadina. Qui lo hanno raggiunto i carabinieri di San Donà che lo hanno poi portato alla compagnia di via Carbonera per l’identificazione e tutti gli accertamenti necessari.

Infine è scattata la denuncia, per omicidio stradale con l’aggravante dell’omissione di soccorso e l’immediato ritiro della patente. Tutti i particolari sono dunque stati chiariti una volta individuata l’auto pirata che i militari di mezzo Veneto stavano cercando per poter completare il fascicolo di questo tragico incidente che, assieme ad altri due, ha scosso il Veneto orientale in una domenica di sole.

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