Morto sulla statale del Santo, parla il fratello: «Massimiliano in moto non era spericolato»

BORGORICCO. Massimiliano Fassina stava tornando a casa, a Resana, quando quel maledetto guardrail gli ha rubato la vita. Aveva appena restituito il furgone al padre, che abita in via Roma a Borgoricco e si era ripreso la Ducati 748 che aveva lasciato a casa del genitore. Voleva tornare al più presto dalla moglie e dai due figlioletti piccoli. «Mi aveva chiesto in prestito il furgone» piange disperato il padre Giampaolo «Mi aveva detto che gli serviva».
Nella villetta di via Roma domenica mattina un via vai di parenti e amici per portare il loro cordoglio alla famiglia Fassina, molto stimata in paese, dove in via Gaffarello ha una ditta di stampaggi a freddo, la “Fassina Stampaggi”, in cui era impiegato anche Massimiliano. Ma non c’era parola che potesse consolare la madre Daniela per la perdita del suo figlio primogenito. Per Giampaolo e Daniela Fassina i figli sono l’orgoglio più grande. La disgrazia colpisce duramente anche i fratelli Marika, 36 anni, e Alessio di 24. Non si dà pace Alessio, che ricorda il fratello maggiore come una persona equilibrata, che non abusava mai della sua moto. «Massimiliano usava spesso la sua Ducati quando c’erano belle giornate o quando aveva la macchina a riparare» racconta con la voce rotta «sia lui che io abbiamo una grande passione per i motori. Si occupava personalmente della sua moto e della sua auto, se le aggiustava da solo e se le curava tantissimo, le teneva sempre a specchio. Nonostante questo è sempre stato attento nella guida perché era molto responsabile avendo due bambini. Non correva mai più di quanto la strada lo permettesse, non era uno spericolato o un tipo da accelerate improvvise. Credo sia stata una fatalità. Cosa sia successo esattamente sabato pomeriggio è ancora tutto da chiarire», continua Alessio Fassina «non sappiamo ancora nulla di preciso. Speriamo che domani (oggi ndr) le forze dell’ordine possano darci qualche notizia in più».

Sabato sera il giovane è accorso anche lui sul luogo dell’incidente, al chilometro 17 della nuova Strada del Santo a Loreggia. Sulla 308 è accorsa subito anche Sonia Brufatto, la moglie della vittima, maestra elementare delle scuole di Vedelago. Sia lei che Giampaolo Fassina nel vedere il corpo straziato di Massimiliano sono stati colti da malore e trasportati in ambulanza al pronto soccorso di Camposampiero dove sono stati trattenuti per qualche ora e poi dimessi. «Era trascorsa appena mezz’ora dalla partenza di Massimiliano da Borgoricco che la moglie si era allarmata» aggiunge Alessio «Aveva telefonato al suocero chiedendo notizie del marito. Erano tutti e due preoccupati così mio papà è partito con il furgone e ha percorso la Strada del Santo, per questo è stato il primo ad arrivare sul posto».
La dinamica del drammatico incidente in cui il trentanovenne è rimasto decapitato dal guard rail è al vaglio della Polizia locale della Federazione dei Comuni del Camposampierese. Che dovrà accertare, sentiti i testimoni, se la vittima dopo aver sorpassato una colonna di auto stava rientrando in corsia e com’è potuto accadere che abbia tamponato l’angolo destro della Toyota Yaris che lo precedeva. Sarebbe stato quell’impatto violento a sbilanciarlo e farlo volare via fino a piombare sul guardrail assassino.
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