MotoGp, Carlo Pernat: «Mondiale rovinato, spero che a Valencia non finisca peggio»

L’ex manager: «Valentino ha sbagliato ma Marquez scorretto Ora dobbiamo temere che ci siano scene da stadio di calcio»
13 Aug 2015, Brno, Czech Republic --- Brno, Czech Republic. 13th August 2015 -- Valentino Rossi (L) (Movistar Yamaha) and Marc Marquez (R) (Repsol Honda) during press conference in Brno, Czech Republic MotoGP. -- Press Conference at Czech Republic MotoGP, Brno --- Image by © G Piazzolla/Demotix/Corbis
13 Aug 2015, Brno, Czech Republic --- Brno, Czech Republic. 13th August 2015 -- Valentino Rossi (L) (Movistar Yamaha) and Marc Marquez (R) (Repsol Honda) during press conference in Brno, Czech Republic MotoGP. -- Press Conference at Czech Republic MotoGP, Brno --- Image by © G Piazzolla/Demotix/Corbis

È stato lui, a Sepang, ad anticipare in esclusiva in mondovisione, dai microfoni di Sky Sport, la notizia della penalizzazione ai danni di Valentino Rossi, che poi la direzione gara avrebbe ufficializzato nel giro di pochi minuti. Da 36 anni frequenta il paddock del Motomondiale e per lui i segreti sono merce rara. Quanto avvenuto nel corso della penultima tappa del campionato, con il clamoroso rodeo Marquez-Rossi, ha spiazzato perfino lui. Non aveva mai visto niente di simile, non aveva mai assistito a un tale decadimento del livello di sportività tra i piloti. A partire da Valencia la MotoGp ha un compito ben più ambizioso di quello di laureare il campione del mondo 2015, e cioè recuperare la credibilità perduta. Ne è convinto anche Carlo Pernat, ex direttore di varie gestioni sportive di numerose marche e stimato e ricercato manager di tanti campioni. Sotto la sua egida si sono fatti piloti come Roberto Locatelli, Stefano Perugini, Loris Reggiani e Jean Michel Bayle, ma soprattutto venne ingaggiato proprio Valentino Rossi, che si portò a casa nel 1997 il suo primo titolo nella classe125. Nella stagione 1999 diventò consulente sportivo di Loris Capirossi, dalla stagione 2007 di Marco Simoncelli e attualmente lo è di Andrea Iannone e Alex De Angelis.

Carlo Pernat, cosa può succedere, secondo lei, domenica prossima a Valencia?

«Sinceramente, penso che possa accadere tutto e il contrario di tutto. Il clima è tesissimo e questo mi porta a rafforzare la convinzione che mi sono fatto subito dopo il Gran premio di Sepang, e cioè che hanno perso le moto, ha perso questo sport. Ne è un’ulteriore dimostrazione l’ultima decisione presa da Fim e Dorna».

Cioè? A cosa si riferisce?

«Mi riferisco alla scelta di annullare la conferenza stampa del giovedì pre-gara dei piloti e di convocare tutti i piloti e i team manager in una riunione in cui richiamarli ufficialmente all’ordine in vista dell’ultima gara dell’anno. Si tratta di un grosso precedente, che non fa certamente bene all’ambiente».

Ma Valentino ce la può fare?

«Intanto, c’è da vedere come andrà a finire il ricorso che Rossi ha presentato in sede di tribunale sportivo. Se tutto dovesse rimanere com’è, e cioè se Valentino dovesse davvero partire dall’ultima posizione della griglia, non sarebbe assolutamente agevole. Anche perché la pista di Valencia non è facile, è molto stretta, è difficilissimo passare e guadagnare velocemente posizioni. Ma Rossi è Rossi e nella sua carriera ci ha ormai abituati a delle rimonte della Madonna».

È ancora della stessa opinione? È sempre convinto che in quello che è successo a Sepang le responsabilità principali siano da ascrivere a Marquez?

«Io l’ho sempre pensata così: che nelle moto ci sono delle regole scritte e altre non scritte. Queste ultime sono, talvolta, più importanti delle prime e comprendono anche una norma da gentiluomini, quella che quando non ti giochi alcunché non puoi rompere le balle a chi, invece, si gioca un titolo mondiale. Valentino ha certamente sbagliato nella conferenza stampa pre-gara, in cui ha attaccato frontalmente lo spagnolo, e nella reazione in pista portando all’esterno il pilota della Honda per fargli capire che doveva smettere. Ma Marquez erano quattro giri che cercava il contatto e tentava di far cadere Rossi. E questo non si fa. Con quel comportamento lo spagnolo ha perduto molta della stima, non solo del sottoscritto ma di milioni di appassionati nel mondo, compresi quelli del suo paese».

Secondo la Honda, però, i dati della telemetria rivelano che l’apertura di gamba di Valentino sarebbe stata determinante nel far cadere Marquez. C’è qualcosa di vero?

«Mah, non saprei. Sono invece sempre più chiare le immagini riprese dall’elicottero, dove si vede bene la “cascata” di Marquez alla gamba di Rossi. Lo spagnolo stava finendo verso l’esterno e ha cercato di rimettersi in traiettoria, ma quando Vale ha “sgambato” Marc stava già cadendo».

Ma da dove nasce questa rivalità così accesa e ormai degenerata?

«La verità è che i due si sono sempre odiati. Rossi me lo confidò alcuni anni fa. Mi disse: “Carlo, quello là è un finto buono”. A Sepang è venuta fuori tutta la sua natura, è prima di tutto un rancoroso e anche a Valencia non starà sicuramente a guardare».

A questo punto, non pensa che il campione del mondo 2015, chiunque sarà, rischia di ricevere una corona un po’ delegittimata?

«Certo, è proprio così. Era il campionato del mondo più bello degli ultimi vent’anni. A Sepang è stato rovinato tutto. Mi auguro che a Valencia, dove sono attese 250mila persone e si ritroveranno ai margini delle stesse curve i fans club di Lorenzo, Marquez e Valentino, non si assista a qualche scena degna di uno stadio di calcio, perché sarebbe davvero la fine per questo sport».

E il prossimo anno?

«In Honda, Yamaha e Ducati i piloti hanno tutti dei contratti con scadenza fine 2016. Ma escludo che Rossi e Lorenzo possano coabitare ancora nello stesso team. Penso che interverrà la Dorna, parlando con case, team e sponsor. Qualcosa succederà».

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