Multa di 400 euro, condannata la preside dell’Itis Marconi
Violazione e sottrazione di corrispondenza: per quest’accusa il giudice di Trento ha condannato con rito abbreviato la preside dell’Itis Marconi Maddalena Carraro, 65 anni, al pagamento di 400 euro di multa e di un risarcimento di 1500 euro a testa alle tre parti civili oltre al saldo delle spese legali. Il pm aveva chiesto due mesi di reclusione. È la conclusione di una penosa vicenda che contrappone da una parte la dirigente dell’istituto (difesa dall’avvocato Gian Mario Balduin), dall’altra alcuni docenti, i professori Anna Grazia Santel, Massimo Irrera e Corrado Blundo (tutelati dall’avvocato Annamaria Alborghetti). Alla vigilia di un consiglio d’istituto fissato per il 30 novembre 2011, la preside dell’Itis Natta Nadia Vidale e il comitato genitori della scuola inviano lettere e documenti ai componenti dell’organismo collegiale del Marconi (di cui i tre insegnanti sono membri) per lamentare scorrettezze. Quali? Il Marconi avrebbe pubblicizzato degli indirizzi di studio che (all’epoca) non erano ancora stati attivati rispetto alla scuola “concorrente” poi assorbita (il Natta oggi non esiste più). La corrispondenza è trasmessa in parte via mail all’indirizzo del Marconi, in parte è consegnata a mano. A riunione avvenuta, colleghi del Natta chiedono lumi al professor Irrera che cade dalle nuvole. Così quest’ultimo sollecita spiegazioni alla preside che non fornisce risposta se non quando viene invitata a farlo dall’Ufficio scolastico provinciale: «Non sono giacenti note formali non consegnate» scrive. Irrera, Santel e Blundo presentano una denuncia e scatta l’inchiesta della procura di Trento (la competenza è del capoluogo trentino poiché Santel è anche giudice onorario nel tribunale di Padova). C’è un altro appuntamento giudiziario per la preside Carraro: il 28 marzo il gup di Trento dovrà decidere se mandarla o meno a giudizio per diffamazione in seguito a quanto dichiarato in occasione di un’intervista. A proposito della condotta dei due docenti (Santel e Irrera) nei suoi confronti, aveva detto: «... Non è altro che una vendetta orchestrata da Santel e Irrera». In precedenza i due erano stati denunciati per diffamazione dalla preside, dopo aver pubblicamente segnalato una serie di (presunte) irregolarità nella gestione del Marconi tra cui sparizioni di verbali di scrutinio, l’impiego come autista di un bidello, l’esposizione di simboli fascisti (non rimossi) in alcuni locali della scuola. Il gip trentino ha archiviato il procedimento a carico dei due, trasmettendo gli atti al pm padovano Baccaglini: c’è un’inchiesta a carico della preside Carraro per l’ipotesi di abuso d’ufficio. Negli ultimi anni il professor Irrera è balzato agli onori della cronaca per essere stato destinatario di minacce: nel gennaio 2012 è stata incendiata la porta del suo studio e in molte occasioni (l’ultima il 20 gennaio scorso) sono stati scritti insulti con lo spray sul muro del palazzo in cui vive.
Cristina Genesin
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