Multe con lo Scout Speed accolti i primi ricorsi

Il giudice di pace di Este ha giudicato illegittimo l’uso del velox mobile «Viola la privacy e il principio di uguaglianza dei cittadini. E non c’è preavviso»
Di Nicola Cesaro

SOLESINO. Lo Scout Speed incassa i primi colpi. Il giudice di pace di Este ha ritenuto fondati i ricorsi avanzati contro il velox mobile utilizzato dal comando di polizia Euganeo Estense: secondo l’autorità giudiziaria, tra le altre cose i vigili solesinesi avrebbero violato la privacy degli automobilisti. A proporre i ricorsi e a vincere il braccio di ferro legale è stato l’avvocato Caterina Cretì di Granze. Il giudice di pace, l’avvocato Patrizia Prando, con sentenze del 13 febbraio scorso ha accolto due ricorsi per altrettante sanzioni comminate a Granze e Sant’Elena. «Il giudice ha ritenuto fondata la mia contestazione relativa alla illegittimità della rilevazione frontale della presunta violazione, in quanto tale accertamento si pone in violazione alle norme in materia di riservatezza personale» spiega Cretì, facendo riferimento al Dl 196/2003 «Le foto frontali (scattate, pertanto, a mezzi che provengono in senso contrario) sarebbero utilizzabili solo per le contestazioni immediate, in quanto la direttiva del ministero dell’Interno dell’agosto 2009 vieta le riprese frontali in caso di sistemi di rilevamento della velocità a contestazione differita». Il comportamento della polizia di Solesino violerebbe la privacy «visto che tali immagini vengono usate anche in un momento successivo, in quanto le presunte violazioni non vengono contestate immediatamente». Sempre secondo il giudice, inoltre «risulterebbe violato pure il principio costituzionale dell’uguaglianza della legge per tutti i cittadini: attraverso la foto frontale possono essere sanzionati solo i conducenti di veicoli che dispongono anche di targa anteriore lasciando impuniti tutti gli altri mezzi che ne sono privi, quali ad esempio le moto», incalza Cretì. Chiude l’avvocato: «I ricorsi sono stati accolti anche perché il giudice di pace ha ritenuto fondato il motivo relativo alla mancanza di preavviso agli automobilisti della rilevazione di velocità nel tratto di strada percorso. Non ha ritenuto sufficiente la difesa secondo cui l’uso dello Scout Speed era stato ampiamente pubblicizzato sui siti dei Comuni e sui principali organi di stampa locali». L’avvocato consegnerà il dispositivo con cui il giudice accoglie i ricorsi al sindaco di Vescovana, Elena Muraro: «Servirà a sostenere ulteriormente la validità dell’esposto presentato in Procura contro l’uso dello Scout Speed».

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