Municipio “fermo” fino alle 12 manca l’energia, è polemica

Ieri non hanno potuto lavorare nemmeno i negozi sotto il Salone e i banchi di piazza delle Erbe L’Enel precisa: «Il blackout era stato concordato». I commercianti: «Perché non fate i lavori di sera?» 
Palazzo Moroni bloccato, ieri, per tutta la mattinata, dalle 6. 30 alle 12, per i lavori che l’Enel aveva programmato da tempo, con riflessi nella zona intorno alle piazze. I lavori riguardano la messa in sicurezza dell’intero palazzo comunale, dov’è concentrata gran parte degli assessorati. In pratica, in quasi tutti gli uffici del municipio le attività sono cominciate dopo mezzogiorno perché, senza energia elettrica, non potevano funzionare i computer, le stampanti e tutte le attrezzature collaterali. Luci spente anche negli uffici più interni e bui, dove i riflessi del sole non entrano mai.


Tutti al buio anche perché, da tempo, Palazzo Moroni non è dotato di un gruppo elettrogeno fisso, in grado di risolvere le emergenze, ma solo di un apparato limitato autonomo che serve appena a mantenere attivo il centralino e i collegamenti con gli uffici comunali più importanti, al massimo per un’ora. Il vero gruppo elettrogeno fisso e completo si trova a Palazzo Gozzi, dove c’è anche il comando municipale.


Senza energia elettrica anche le botteghe sotto il Salone che si trovano lungo il corridoio che si affaccia sul Volto della Corda, i banchi dei fruttivendoli in piazza delle Erbe, dove non potevano funzionare né le bilance né i registratori di cassa, alcuni bar (Margherita, degli Osei), il Pedrocchi e la banca Antonveneta.


Scontate le proteste degli interessati dal blocco elettrico. «L’Enel già da venerdì ha affisso i comunicati della mancata erogazione dell’energia elettrica in vari punti delle piazze», osserva Angelo Benetello, ambulante di piazza delle Erbe. «Però perché questo tipo di lavori l’Enel non li effettua di sera oppure nei giorni festivi? Perché, poi, il Comune non è dotato di un gruppo elettrogeno, a cui noi delle piazze potremmo agganciarci in caso di emergenza?». Anche Raffaele Scarso, macellaio, è dello stesso avviso: «Ieri abbiamo dovuto rinunciare a mezza giornata d’incasso perché l’Enel non si è organizzata diversamente. Non è giusto. Spero che per il futuro i lavori saranno effettuati in un orario diverso».


Immediata la risposta di Enel: «I lavori erano necessari ed inderogabili per il consolidamento edile della cabina, che si trova dentro Palazzo Moroni», riporta una nota di E-Distribuzione. «L’interruzione era stata concordata con il Comune ed è stata effettuata nella mattinata di ieri, con il pieno assenso dell’amministrazione, proprio perché quella era stata ritenuta la fascia oraria che avrebbe creato meno disagi a tutti. L’intervento non era fattibile di notte per ragioni di sicurezza. E-Distribuzione ha anche preso in considerazione l’ipotesi d’installazione di gruppi elettrogeni, ma lo spazio disponibile ed il numero di clienti connessi a questo tipo d’impianto non hanno permesso di procedere in tal senso. Ovviamente dell’interruzione è stata data ampia informazione secondo tempi e modalità previsti dall’autorità competente. Comunichiamo anche che il Comune ha chiesto all’Enel un’altra sospensione che non è stata ancora programmata».


Anche l’assessore al Commercio Antonio Bressa è pienamente d’accordo con le richieste dei commercianti del Salone e delle piazze, che ieri hanno dovuto rinunciare a mezza giornata di lavoro. «In attesa di verificare con quale settore del Comune l’Enel ha concordato l’interruzione dell’energia elettrica, io mi schiero dalla parte dei negozianti e dei fruttivendoli, che, giustamente, chiedono di effettuare tali lavori durante i giorni e le fasce orarie in cui restano chiusi».


Felice Paduano


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