Muore mamma di 36 anni, rifiutò le cure per amore del figlio

La giovane donna di Montagnana scoprì di avere un linfoma mentre era incinta e contro il parere dei medici evitò ogni farmaco. Poi affrontò terapie pesanti
Montagnana (PD), 15 novembre 2018. Morte della 36enne Silvia Pozzan. Nella Foto:
Montagnana (PD), 15 novembre 2018. Morte della 36enne Silvia Pozzan. Nella Foto:


MONTAGNANA. Ha rinunciato a curare il tumore per dare alla luce un figlio. Poi, per tre anni, ha combattuto contro più mali. L’ultimo, in appena due settimane, le ha tolto la vita. È una storia di dolore ma soprattutto di grande coraggio quella di Silvia Pozzan, mamma di 36 anni scomparsa martedì, stroncata da un tumore al fegato che si è aggravato in pochissimi giorni.

La giovane, nativa di Sossano (Vicenza), viveva da quattro anni a Borgo San Marco di Montagnana con il marito Andrea Tognolo. Dal loro amore, tre anni fa, era nato il piccolo Lorenzo. Ed è proprio durante la gravidanza che la donna aveva dovuto fare i conti con la prima malattia. A raccontare il calvario di Silvia è il marito Andrea: «Silvia aveva già scoperto di essere incinta quando ha avvertito i primi dolori allo stomaco. Sono bastati alcuni controlli per accertare la presenza dei linfonodi ingrossati e quindi la causa dei malesseri: il linfoma di Hodgkin, un tumore al sistema linfatico».

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Già dieci anni prima la giovane aveva dovuto combattere contro questa malattia. «Il parere dei medici era unanime: Silvia doveva curarsi e per farlo doveva interrompere la gravidanza» continua Andrea «Contro tutto e contro tutti mia moglie ha voluto mettere davanti la vita che stava per generare. Ha accettato di assumere solamente del cortisone e ha rifiutato categoricamente l’aborto. È andata anche contro di me: temevo che quel tumore si potesse portar via la cosa più cara che avevo al mondo. Di fronte alla sua forza, però, ho capito che quella era la strada giusta. Quando è nato Lorenzo, la prima cosa che ho fatto è stata chiederle scusa».

A parto avvenuto Silvia ha cominciato a curare seriamente il linfoma, che è stato in qualche modo debellato, grazie a due mesi di ricovero ospedaliero e a un trapianto di cellule staminali. Durante la cura è però emerso un altro tumore, questa volta al seno: «Ancora chemioterapie e dolore, affrontati sempre con coraggio e determinazione per non far mancare nulla a Lorenzo». Silvia è stata sottoposta anche all’asportazione della mammella. Una sofferenza cardiaca ha però dovuto limitare al massimo le cure chemioterapiche di mantenimento.

«Secondo i medici, anche se dimezzata, quella cura sarebbe comunque bastata» spiega il marito «Invece purtroppo non è stato così».

«Non so per quale motivo, se per il vecchio linfoma o se per ben altre cause, tre settimane fa durante un controllo ecografico sono state riscontrate anomalie al fegato» riferisce ancora il marito. In pochi giorni l’organo si è compromesso a tal punto da richiedere l’accesso al pronto soccorso: la malattia, un tumore legato a un’infezione, aveva corso veloce intaccando anche la milza.

«Ci siamo rivolti anche allo Iov per tentare delle cure sperimentali, ma la situazione di Silvia era eccessivamente compromessa. È morta in meno di una settimana». Forte il messaggio del marito: «Io non so se tutto questo è legato alla cura tardiva di tre anni fa, ma so che in questo tempo Silvia ha sempre lottato per la vita, a partire da quella di nostro figlio Lorenzo. La dignità di mia moglie nell’affrontare la malattia è stata così grande che un anno fa, durante un momento difficile delle cure, ha dato disposizioni sul suo funerale, scegliendo la foto dell’epigrafe, il luogo in cui riposare, il tipo di rito da seguire. È stata d’insegnamento per tutti noi che le eravamo vicini».

Oltre a marito e figlioletto, la trentaseienne lascia la sorella Stefania con Luca, la nonna Rosa, i suoceri Antonio e Chiara e i cognati Francesco e Alice. L’addio alla giovane mamma verrà dato domani mattina, alle 10, con un rito civile nel cimitero di Orgiano (Vicenza). La salma arriverà dall’ospedale di Legnago e al termine della cerimonia funebre sarà cremata. Riposerà nello stesso cimitero di mamma, papà e nonno.
 

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