Natta, il Consiglio di Stato lo divide fra Marconi e Ruzza

SPARISCE. L’istituto Natta
Colpo di scena nella complessa vicenda dell'istituto tecnico industriale Natta. La sesta sezione del Consiglio di Stato presieduta da Giuseppe Severini ha accolto, in sospensiva, il ricorso presentato dalla Regione contro la decisione del Tar del Veneto, che aveva ridato autonomia giuridica alla scuola di via Leopardi.
Il Tar infatti aveva dato ragione al comitato dei genitori, che si erano opposti alla scelta della Provincia di Padova, che, in collaborazione con l'Ufficio Scolastico Provinciale, aveva tolto l'autonomia giuridica alla scuola perché sottodimensionato. E così, a poco più di un mese dall'inizio dell'anno scolastico 2010-2011, è, definitivamente, stabilito che dal primo settembre il Natta non sarà più una scuola autonoma con un proprio preside ed un direttore generale dei servizi amministrativi, ma sarà accorpato all'Itis Marconi e all'istituto professionale Usuelli Ruzza-Pendola. In pratica gli indirizzi chimico industriale e logistica-trasporti (ex aeronautica) vengono accorpati alla scuola tecnica guidata dalla preside Maddalena Carraro, mentre l'indirizzo tessile passa sotto le competenze del Ruzza-Pendola. I ragazzi continueranno ad andare a scuola in via Leopardi, mentre dal primo settembre perderanno il posto sia la preside, Nadia Vidale che il segretario amministrativo. Nessun problema di continuità per gli insegnanti, ma riflessi di mobilità per i 29 impiegati del personale Ata. La brutta notizia è stata accolta con un profondo senso di delusione da parte della preside, di tutti i dipendenti della scuola e dei genitori che fanno parte del Comitato Natta. «Quando ho saputo dell'accoglimento del ricorso al Consiglio di Stato, ho avuto un profondo senso di frustrazione - sottolinea la dirigente di ruolo - Di tutta questa storia, però, cercherò di ricordare il lato migliore: il ruolo importante che hanno avuto i genitori nel difendere, con tutte il loro forze, questa scuola». (f.pad.)
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