Nella merenda della scuola trova un pezzo di metallo

ALBIGNASEGO. Brutta sorpresa per un piccolo allievo della scuola primaria “Bonetto” di Albignasego che, gustando con piacere la sua merenda mattutina, si è ritrovato tra i denti un piccolo cilindro metallico. Per fortuna: se lo deglutiva o, peggio, gli si fermava in gola, poteva andare ben peggio. Sull’episodio accaduto lo scorso 25 gennaio la Procura della Repubblica padovana ha aperto un’inchiesta dopo la segnalazione trasmessa dal Dipartimento di prevenzione del Sian (Servizio igiene alimenti e nutrizione) dell’Usl 16. Al momento non risultano indagati e sono in corso accertamenti.
A metà mattinata del 25 gennaio dalla ditta Agogest, con sede a San Martino di Lupari, arrivano nell’istituto una serie di tortine del tipo “torta Camilla” suddivise in 10 porzioni ciascuna, per un totale di 200 pezzi destinati ai bambini della scuola che si trova in via XVI Marzo 16. Tortine distribuite dal personale in servizio.
A quell’ora, infatti, si consuma il tradizionale rito della merenda per “spezzare” la fame. Improvvisamente uno dei bambini sputa un piccolo cilindro in metallo di un centimetro di lunghezza, largo la metà. Il corpo estraneo viene subito consegnato al dirigente scolastico Giuseppe Mollica che segnala l’accaduto all’ufficio Pubblica istruzione del Comune: sarà la responsabile del settore, Fabrizia Pertegato, a inolterare un esposto in Procura. Cinque giorni più tardi, due ispettori del Sian eseguono un sopralluogo nella scuola, poi si recano nel centro di cottura di Agogest, situato ad Albignasego in via Ragusa. Centro dove erano state prodotte le merendine (mille pezzi complessivi) consegnate, il 25 gennaio, a sette diversi istituti della zona. Di quella produzione, soltanto un dessert era risultato “non conforme”: nessun’altra anomalia segnalata. Peraltro l’azienda ha dimostrato di aver impiegato un semilavorato composto da farina, uova, carote, burro, acqua e zucchero miscelate il 23 del mese e di prima qualità. Gli stessi ispettori dell’Usl 16 hanno certificato come i locali di Agogest sono stati trovati in perfette condizioni igienico-sanitarie, così come le attrezzature impiegate. Quel cilindretto potrebbe essere stato perso, accidentalmente, durante il ciclo produttivo anche altrove nella lavorazione delle materie prime.
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