Neris e Silvano, accademici della sartoria

FORCELLINI. Lo scenario è quello della settimana dell’alta moda nella Capitale. La sfida, lo scorso luglio, quella di “Arte sartoriale 2013” che ha sfilato sulla passerella di piazza del Campidoglio con le proposte dell’Accademia nazionale dei Sartori. Più di un centinaio di capi di settanta maestri provenienti da tutta l’Italia, fra i quali, in rappresentanza del Veneto, due padovani: la maestra accademica Neris Beniamina Zecchin e il maestro accademico Silvano Stevanella. E adesso ai due maestri non resta che volare, in senso fisico e metaforico. Il 4 agosto prenderanno un aereo per Seul per partecipare al convegno mondiale delle Accademie nazionali dei Sartori, in Corea: un’occasione mondiale per confrontarsi a livello internazionale e per sfoggiare il made in Italy, meglio in Padova. Per chi, come Neris Beniamina Zecchin, cuce da quando aveva 5 anni ma si è lanciata con un laboratorio (in via Forcellini) all’età di 50 anni, è uno scatto felino che non si immaginava. Porterà in Corea un abito rosso a triplo faldone con sette metri di stoffa dedicati solo alla gonna. Dopo decenni da insegnante degli istituti tecnici e continue creazioni nel tinello di casa, ha preso la decisione di seguire un corso dell’Upa (di cui è socia) dando sfogo a un talento per troppo tempo rilegato alla cucina di casa. A guardare la mole di lavoro che le chiedono medici, mogli di imprenditori e facoltose signore della Padova-bene, la sua clientela l’aveva capito da tempo che Noris aveva mani d’oro, l’unica che aveva bisogno della “spinta” era lei stessa. Stevanella, invece, con il suo atelier in piazza De Gasperi, è un navigato maestro con prestigiosi riconoscimenti. Muove le mani come un direttore d’orchestra, fin dagli anni ’70 ha vestito padovani eccellenti e guadagnato meriti sul campo. Una colonna per le sfilate fashion di Este e un nome rassicurante nel sofisticato mondo di stoffe, drappeggi e centimetri.
Elvira Scigliano
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