Nessun concorso pilotato In archivio le accuse a Scuttari

Il caso è chiuso: nessun abuso d’ufficio a carico del direttore generale dell’Università di Padova, l’ingegnere Alberto Scuttari, 55enne originario di Chioggia, accusato di aver predisposto, come un abito cucito su misura, un bando per affidare l’incarico (a termine) di addetto alle relazioni esterne del Bo a una sua storica collaboratrice, Donata Boesso, 66 anni (indagata per aver concorso nello stesso reato).
I tempi della Giustizia non sono brevi in via “ordinaria”, figurarsi in stagioni di pandemia. Così a due anni dall’inchiesta della procura favorevole fin dal luglio 2019 ad archiviare il procedimento, è arrivato il “sì” del gip Margherita Brunello. Gip che ha ritenuto di accogliere la lettura del pm Sergio Dini, titolare dell’inchiesta, secondo il quale nessun comportamento illegale poteva essere addebitato tanto a Scuttari quanto a Boesso. I due avevano chiesto di essere interrogati per fornire spiegazioni com’è nel diritto di qualunque indagato. Spiegazioni che, aveva sottolineato il magistrato inquirente, erano esaustive in quanto «coincidenti e giustificative dei comportamenti tenuti nella procedura concorsuale».
Il gip Brunello non si era convinta. E aveva respinto al mittente la richiesta di fronte all’opposizione all’archiviazione proposta dal sindacato Cub (Confederazione unitaria di base) firmatario dell’esposto sul caso. Le difese (il professor Enrico Mario Ambrosetti per Scuttari e il penalista Emanuele Fragasso per Boesso) avevano osservato che il sindacato non aveva titolo per reclamare nulla. E, in più, che l’accusa non aveva fondamento. Anzi c’era anche il rischio di inciampare in una calunnia nei confronti dei loro assistiti: l’indagine era scattata dietro l’ipotesi che tra i due indagati ci fosse un legame oltre la collaborazione professionale. Così sono state svolti accertamenti suppletivi.
Tuttavia il 30 ottobre scorso il pm Dini ha rinnovato la richiesta di archiviazione, ribadendo che «non risulta provata l’esistenza di una relazione sentimentale né di particolare domesticità lavorativa tra Scuttari e Boesso». E concludendo che l’alto dirigente dell’ateneo non aveva alcun «obbligo di astensione penalmente rilevante». L’archiviazione, stavolta, è stata accolta in pieno dal gip con un provvedimento firmato il 18 dicembre e notificato in questi giorni agli interessati, Università compresa. Il motivo? «Non vi sono i presupposti per l'esercizio dell'azione penale». Immediata una nota dell’Ateneo: «C’è grande soddisfazione che sia stata verificata la piena legittimità del procedimento amministrativo e la correttezza del comportamento del direttore generale».
Nel febbraio 2017 Donata Boesso aveva vinto il concorso che di fatto riguardava un incarico (sia pure temporale) da manager della diplomazia universitaria ai massimi livelli per la gestione di rapporti con Regioni, Ministeri e altri potenziali partner nell’ambito dello sviluppo di attività di fundraising. Boesso era stata fidata collaboratrice di Scuttari sia all’Esu sia quando lui aveva svolto il lavoro di direttore generale dell’Università veneziana Ca’ Foscari. —
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