Niente moto ai funerali di Paolo

I genitori e la moglie del centauro non vogliono saperne Gli amici di Carene Aperte rispettano la volontà della famiglia
AVEVA 39 ANNI. Paolo Canova
AVEVA 39 ANNI. Paolo Canova
 
BOVOLENTA.
Niente corteo di moto al funerale di Paolo Canova. La famiglia ha chiesto agli amici del gruppo Carene Aperte, di cui il figlio faceva parte, di non partecipare alla cerimonia funebre con le loro motociclette. I genitori non vogliono saperne di motori rombanti nel giorno dell'ultimo saluto. Loro, infatti, la passione di Paolo per le due ruote non l'avevano mai accettata sino in fondo, considerandola pericolosa. Spesso gli chiedevano di smettere, e lo facevano con maggiore insistenza da quando, un anno fa, era diventato papà. Anche la moglie Erica Galtarossa viveva nell'angoscia ogni volta che lui usciva in moto.  «Non ci saranno moto, né prima né dopo la cerimonia in chiesa - conferma la cognata di Paolo Canova, moglie del fratello Mirco - i genitori e la moglie in questo momento non potrebbero sopportarlo. Gli amici lo hanno capito e rispetteranno la richiesta».  La data delle esequie non è ancora stata fissata. «E' ancora tutto bloccato dal magistrato - aggiunge la cognata - siamo anche noi in attesa di sapere qualcosa».  Il Tragico incidente si è verificato sabato, poco dopo le 11: Paolo in sella alla sua Yamaha R1 è uscito di strada lungo via Roma. La moto è carambolata per decine di metri e il trentanovenne centauro è morto sul colpo schiantandosi contro. L'incidente ha scosso l'intera comunità di Bovolenta dove la famiglia Canova è molto conosciuta e stimata. Paolo lavorava col papà Gino e il fratello maggiore nell'azienda agricola di famiglia in via Argine Sinistro.

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