«No al territorio imbruttito e inquinato»
Le aziende vinicole Mincana e Salvan temono l’arrivo del mega centro commerciale a Due Carrare

DUE CARRARE. L’area di circa 160 mila metri quadrati, a ridosso del casello della A13 di Terme Euganee, dove sorgerà il nuovo centro commerciale, confina con due importanti aziende agricole che avendo puntato sui vini di qualità marchiati Docg attirano assaggiatori e turisti da tutta Europa. La prima, “La Mincana” della famiglia Dal Martello, ha sede in una villa veneta del 1600, vincolata dalla Soprintendenza, fatta costruire da un nobile veneziano per poter seguire da vicino i lavori nella vigna e in cantina. L’altra è la Salvan-Vigne del Pigozzo, condotta da Giorgio Salvan, figura nota tra i viticoltori euganei che risulta tra i fondatori della Strada del Vino del Colli Euganei. «Se sorgerà davanti a noi quel mostro, saremo costretti in qualche modo a nasconderlo ai nostri visitatori», afferma Astenio Dal Martello. «Oggi, a chi arriva in cantina, facciamo assaggiare i nostri vini, facciamo vedere i vigneti, li portiamo a visitare il Castello del Catajo e le Terme Euganee. Siamo in un’area omogeneamente agricola che piace al turista “verde”, domani non sarà più così, con un catafalco del genere davanti, il territorio sarà imbruttito. Se pensiamo, inoltre, che è previsto l’arrivo di 20/30mila auto al giorno, non so cosa succederà anche in termini di inquinamento dell’aria. Per non parlare dei contraccolpi sulla villa che stiamo preservando con tutte le nostre forze. Siamo soci dell’associazione Ville Venete, mi risulta che anche loro si stanno muovendo per fermare questo scempio. Il nostro mestiere è fare l’agricoltore, chiediamo di poter continuare a farlo anche in futuro». Se, come prevede il nuovo progetto della mega struttura di vendita, per mitigare l’impatto ambientale verrà realizzata sul lato ovest una collinetta, i vigneti dell’azienda Salvan verrebbero a trovarsi in un “corridoio” delimitato da una parte dal colle del Catajo e dall’altra dalla montagnola artificiale. «Abbiamo investito sull’ambiente, sul posto tranquillo», spiega Giorgio Salvan. «La scorsa settimana avevamo dei clienti dalla Norvegia che sono rimasti colpiti dalla bellezza del Catajo da una parte e dei coltivi dall’altra. La componente paesaggio, che è la nostra forza, con la realizzazione del mega centro commerciale verrà cancellata. Diventeremo un “orto urbano” circondato da strade e cemento. Vent’anni fa avevamo proposto a Due Carrare di entrare a far parte del Parco Colli. Abbiamo fatto richiesta, ma non fu mai portata avanti. È stato un errore di cui paghiamo le conseguenze».
Gianni Biasetto
Argomenti:vino
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