Nordest, primo della classe in creatività e hi-tech

Prototipi creati al computer, vendite controllate a distanza con il telefono cellulare e microchip inseriti nelle chiavi delle auto. Sono alcuni esempi dell'evoluzione tecnologica che corre veloce...

Prototipi creati al computer, vendite controllate a distanza con il telefono cellulare e microchip inseriti nelle chiavi delle auto. Sono alcuni esempi dell'evoluzione tecnologica che corre veloce tra le imprese del Nordest. Da tempo è in atto una profonda metamorfosi spinta dall'informatica e da internet che sta portando a una svolta radicale e ormai insopprimibile. Un vero e proprio Rinascimento industriale legato a una nuova ondata di creatività, capace di sviluppare tecnologia di punta. Si tratta di processo evolutivo esteso, in buona parte spontaneo e cresciuto sottotraccia, rivelatosi la migliore via di fuga per arrivare a una crescita tenace non solo dei numeri di bilancio, ma di tutto il tessuto imprenditoriale, esposto sui mercati internazionali e ingessato da tre anni di crisi. Un cammino virtuoso ripercorso in lungo e in largo da Sandro Mangiaterra, giornalista e scrittore esperto di scenari economici, collaboratore de Il Sole 24 ore e editorialista dei quotidiani veneti del gruppo L'Espresso, protagonista di un viaggio nell'Italia che guarda al futuro, raccontata minuziosamente in Creatività high-tech, libro nato con il contributo di Intel e Nòva e pubblicato dal Gruppo 24 Ore. Attraverso l'intensa narrazione di Mangiaterra – perché di vere e proprie storie si tratta, non di semplici elencazioni – si scopre di avere in mano una guida che fonde creatività e tecnologia ricostruendo quella che l'autore chiama «la ragnatela dell'innovazione», frase utilizzata nel capitolo dedicato all'evoluzione della meccanica del Nordest, che grazie alla fusione con l'elettronica ha dato i natali al metadistretto della meccatronica, punta di diamante in Europa e dove l'innovazione è ormai di casa. Un percorso nato negli anni e sviluppatosi attraverso le province del Veneto e lungo la Pedemontana, fino a sconfinare a Pordenone. Qualcosa di unico al mondo «un sistema altamente specializzato dove le singole imprese sono tra loro fortemente interconnesse costituendo una ragnatela produttiva» che secondo il monitor dei distretti di Intesa-Sanpaolo nel primo trimestre 2011 ha registrato un'impennata delle esportazioni del 41,9%. Un balzo da giganti in tempi di recessione, compiuto da aziende come la Zamperla di Altavilla, costruttrice di giostre per i parchi divertimento di mezzo mondo, che utilizza software e apparecchiature mutuati dalla Nasa, capace di riprodurre in 3D i test delle montagne russe. Ma questo fermento si può toccare con mano in tutti i settori. Si tratta infatti di piccole e grandi intuizioni tecnologiche che man mano stanno facendo cambiare pelle anche alle aziende di piccolo calibro. Frontiere toccate anche da Massimo Bianchi, presidente della KeyLine di Conegliano, 13,5 milioni di fatturato di cui il 70% generato sui mercati internazionali. Un'azienda passata dalla costruzione delle chiavi tradizionali alla produzione e duplicazione di moderne chiavi per auto con trasponder, dotate di microchip, che aprono le porte, avviano il motore e comunicano con la centralina dell'auto per una serie infinita di funzioni. Progetti messi in atto da una ventina di ingegneri in camice bianco che attraverso i calcoli di superelaboratori da loro programmati danno linfa a una vasta produzione di duplicatori di chiavi, venduti a migliaia alla Wal-Mart, azienda statunitense numero uno al mondo nella grande distribuzione. Attraverso le pagine scritte da Mangiaterra si scoprono le storie più originali, pescate da tutta Italia. Come quella di Giuseppe Santoni della Corridonia di Macerata, che dal suo Blackberry controlla quante paia di scarpe ha venduto nello showroom di Tokyo. Un libro capace di riaccendere a pieno l'interesse sul tema della creatività, termine spesso abusato, sfatando al contempo i troppi luoghi comuni.

Enrico Lorenzo Tidona

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