Nozze della Marini Scoppia la bufera su monsignor Gioia

Nozze benedette dall’alto, oggi, per la soubrette-attrice Valeria Marini e l’imprenditore siciliano Giovanni Cottone. Nella basilica romana di Santa Maria in Ara Coeli celebrerà l’unione della coppia monsignor Francesco Gioia, il Delegato pontificio della Basilica del Santo davanti a un parterre di vip: per lei Maria Grazia Cucinotta, Ivana Trump, Anna Tatangelo e Alfonso Signorini; per lui Gigi d’Alessio e l’ex presidente della Camera di Rifondazione Comunista Fausto Bertinotti.
Una presenza – quella del Delegato pontificio – annunciata da tempo e confermata alla cerimonia del sì per Marini e Cottone, quest’ultimo non nuovo alle nozze (ha già tre figli dalla prima moglie, Giuseppina Casale, condannata nel 2008 in primo grado per il tentato sequestro del marito insieme ad altri presunti complici). Ma una presenza difficile da digerire per molti fedeli del Santo e commentata con amarezza sulla sua bacheca Facebook dal presidente-capo della Veneranda Arca, Gianni Berno, ente da tempo in guerra con il Delegato pontificio. L’ultimo atto dello scontro? La bocciatura da parte della Segreteria di Stato vaticana (con il parere favorevole della Prefettura agli affari economici) del bilancio preventivo 2013 della Veneranda Arca, “colpevole” di non aver recepito, nella voce “uscite”, un credito di 200 mila euro reclamato da monsignor Gioia che rivendica, in carico all’ente, il pagamento dello stipendio dell’addetto alla biblioteca Antoniana (mentre l’Arca eroga un contributo annuale, 150 mila euro in sei anni, visto che gli accordi tra Santa Sede e governo indicano una somma da determinare di mutuo accordo). Tuttavia l’interpretazione di monsignor Gioia è stata condivisa dal segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone, nonostante dal 2008 a oggi i bilanci dell’ente siano non solo in pareggio ma con un utile. Eppure è proprio del cardinale-ministro la firma in calce alla lettera datata 11 aprile 2013 che respinge al mittente (la Veneranda Arca, appunto) il documento contabile, invitando a correggerlo. All’orizzonte si profila un contenzioso in tribunale tra Veneranda Arca e Vaticano? Lo conferma il presidente-capo Gianni Berno che, martedì, incontrerà il vice-sindaco reggente Ivo Rossi e nei prossimi giorni i parlamentari padovani.
A proposito delle nozze Marini-Cottone e della partecipazione di Monsignor Gioia, scrive Berno su Fb: «Normalmente non mi soffermo sui gossip, ma mi colpisce che i siti online siano inondati dalla notizia davvero incredibile di chi celebra il matrimonio: il Delegato Pontificio x la Basilica di S Antonio mons. Gioia... La misura è colma per noi....Padova merita davvero + attenzione da parte della S.Sede... Chissà se durante la predica mons Gioia dirà a Valeria Marini di rinunciare alla vanità come disse in Basilica qualche tempo fa». Poi aggiunge: «... Sento un profondo imbarazzo e disagio... In questi mesi Papa Francesco ha dato dei segnali nettissimi che hanno riacceso la speranza per una Chiesa che metta al centro la sobrietà, la povertà, l’essenzialità del messaggio evangelico... Eppure per certi alti prelati è come se non fosse successo nulla... La Basilica del Santo richiama ai devoti pellegrini il messaggio di Antonio e Francesco e la testimonianza dei frati va quotidianamente in questa direzione. È mai possibile che la Basilica di Padova continui a essere presieduta da un Delegato che sembra così lontano da tutto questo?». Nessun riferimento al nuovo braccio di ferro. Al telefono il presidente Berno, però, conferma: «La mancata approvazione del bilancio è un fatto grave. Valuteremo se ci sono i presupposti per resistere in un contenzioso civile. Il problema è che nulla viene più concordato ma solo imposto, nonostante la missione dell’Arca, che è un ente autonomo con una personalità giuridica, sia tutelata da norme pattizie».
Intanto oggi monsignor Gioia benedirà il matrimonio della “Valeria nazionale” con il neo sposo Giovanni Cottone, imprenditore di grandi disponibilità e solide relazioni, ex socio di Paolo Berlusconi nella Solari.com che ha commercializzato i decoder del digitale terrestre, distribuito prodotti di elettronica prodotti a basso costo in Cina e marchiati Amstrad, resuscitato il marchio di motocicli Garelli. Prima del rapimento sventato.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova