Nuova biblioteca del Pollini in Riviera Ponti Romani «Sarà aperta a tutta la città»

Ieri l’inaugurazione con sindaco, direttore e Fondazione Cariparo Trasloco per 6 anni: il tempo di finire la manutenzione della sede 
TOME' - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - BIBLIOTECA POLLINI. GIORDANI, ELIO ORIO, ROBERTO SARO
TOME' - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - BIBLIOTECA POLLINI. GIORDANI, ELIO ORIO, ROBERTO SARO

l’iniziativa

Più di 40 mila volumi trasferiti dalla biblioteca del conservatorio Pollini alla nuova sede di riviera Ponti Romani. Almeno per i prossimi 6 anni sarà quella la casa dei preziosissimi libri e raccolte musicali di proprietà del Conservatorio, che si prepara ad accogliere cantieri, ponteggi e ruspe per la manutenzione dello stabile di via Eremitani. Ieri è stato ultimato il trasloco di biblioteca e archivio di quasi tutto il materiale (circa 10 mila opere rimarranno al Pollini) in riviera al civico 88, che a breve diventerà anche sede pubblica e quindi a disposizione non solo degli studenti ma anche della cittadinanza. A dare una mano al Conservatorio ci ha pensato l’amministrazione comunale, che ha preso in affitto l’immobile per 6 anni al costo di 150mila euro, ma non è escluso che poi diventi la “base” definitiva. «Sono particolarmente soddisfatto – dice il sindaco Sergio Giordani, che ieri non ha voluto mancare all’inaugurazione – Come amministrazione cerchiamo di far sentire la vicinanza a questa eccellenza del nostro territorio. È prioritario mettere in sicurezza tutta la scuola, per poi poter quindi ricollocare questo materiale nella sua sede originaria. A breve avremo grandi novità proprio su questo» annuncia il primo cittadino, senza però sbottonarsi su cifre e tempistica, nonostante però l’edificio sia in condizioni pericolanti da anni. «Questo luogo fino a non molto tempo fa era una gioielleria, speriamo di farlo diventare una gioielleria della musica – aggiunge Elio Dorio, neodirettore del Conservatorio – Speriamo che la biblioteca sia attrattiva anche per i padovani. È una delle raccolte più fornite d’Italia, ed è giusto che sia aperta a chiunque». All’interno opere uniche, tra cui una raccolta miscellanea del Seicento unica al mondo. «Noi continuiamo a sostenere operazioni di formazione legate al territorio. Abbiamo grande attenzione per il Conservatorio, affinché possa svolgere al meglio la sua funzione», chiude Roberto Saro, segretario generale Fondazione Cariparo. —

LU. PRE.

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