Nuove aule studio nel patronato di S. Carlo all’Arcella

C’è l’ok di parroco e università: è la prima volta nel quartiere Sì all’urbanistica partecipata per progettare la piazza-parco
PD 24 Gennaio 2005 Aree edificabili all'Arcella (SALMASO) Aree edificabili all_Arcella,Via T.Aspetti -SALMASO-
PD 24 Gennaio 2005 Aree edificabili all'Arcella (SALMASO) Aree edificabili all_Arcella,Via T.Aspetti -SALMASO-
ARCELLA. Aule studio per gli studenti universitari nel patronato della chiesa di San Carlo. La “riqualificazione sociale” della futura piazza centrale dell’Arcella (con il recupero di piazzale Azzurri d’Italia) parte dagli studenti universitari. In tutti i sensi: da un lato perché saranno loro a rivitalizzare la zona con la presenza nell’aula studio, e dall’altro perché i progetti degli studenti del corso di Composizione architettonica e urbana 2 di Ingegneria (esposti in patronato fino a domenica 26) saranno la base del percorso partecipato che porterà alla nuova piazza.


Ieri mattina, al termine del convegno organizzato dai comitati San Carlo e Rete Arcella Viva, il vicesindaco Arturo Lorenzoni ha visitato gli spazi del patronato che don Antonio Benetollo ha messo a disposizione del Comune, con l’ateneo che ha dato disponibilità a coprire le “spese vive” di luce e riscaldamento. Si tratterebbe della prima aula studio universitaria all’Arcella: una contraddizione per il quartiere con l’età media più bassa della città, popolato da tanti studenti universitari.


Ma l’Arcella è il quartiere delle contraddizioni: una “città nella città” che non ha una centralità forte. «Manca un centro di riferimento: l’unico luogo che potrebbe diventarlo è l’area ex Sangati, anche se con l’intervento di Gregotti si è persa un’occasione storica», ha spiegato Lorenzo Fellin, già docente di Ingegneria al Bo ed ex pro-rettore. Dal convegno di ieri mattina partirà un percorso di urbanistica partecipata per disegnare la nuova “piazza-parco”: «Un luogo che può diventare il fulcro di un quartiere rigenerato attraverso la dotazione di verde e servizi pubblici», promette l’architetto Luisa Calimani. Un’idea che ha ottenuto la “benedizione” del vicesindaco Lorenzoni e dell’assessore ai lavori pubblici Andrea Micalizzi: «Dobbiamo ripartire dalla bellezza, attraverso una pluralità di progetti – ha detto – Ricordiamoci che l’Arcella non ha neppure una sala pubblica di proprietà comunale».


In campo anche i consiglieri Marco Sangati e Daniela Ruffini, assieme al delegato per l’Arcella Simone Pillitteri: «Nei prossimi giorni con l’assessore Bonavina definiremo la situazione giuridica dell’area davanti alla Chiesa e della palazzina ex Coni», è stato il suo impegno.


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