Nuovo volto al centro di Rubano

Bando comunale rivolto ai progettisti per soluzioni «belle, concrete e sostenibili economicamente»

RUBANO. Il centro di Rubano potrebbe presto cambiare volto: oggi il Comune pubblica un bando dedicato ai progettisti, nel quale chiede di ridisegnare l’area centrale del paese, quella che comprende il municipio, il parco storico, la casa del fascio e l’ex distretto sanitario. «Sarà un modo di riqualificare il centro di Rubano», annuncia il sindaco Ottorino Gottardo, «creando omogeneità tra i diversi edifici pubblici e soprattutto un collegamento in sicurezza tra i due lati della regionale». Dove da una parte si trovano gli edifici civici e dall’altra la chiesa e i negozi. «I professionisti dovranno seguire alcune nostre direttive», continua il sindaco, «per ideare soluzioni che siano belle, concrete, oltre che sostenibili economicamente. Acquisiremo poi i progetti per poterli rielaborare e variare in base alle nostre esigenze».

Professionisti, singoli o gruppi, avranno tempo fino ai primi giorni del prossimo anno per iscriversi al concorso e poi alcuni mesi per elaborare i progetti che saranno valutati da una giuria composta da due rappresentanti del Comune, da uno dell’Ordine degli ingegneri e uno dell’Ordine degli architetti, più un membro dell’Istituto nazionale di urbanistica. Al progetto migliore sarà assegnato un premio di 5 mila euro, al secondo di 3 mila, oltre a due menzioni da mille euro ciascuna. Le aree sono in gran parte comunali, ma sono anche della Spes e dell’Istituto per il sostentamento del clero della diocesi di Padova. Saranno probabilmente questi due enti ad accollarsi le spese per la realizzazione del progetto. Oltre a riqualificare l’area, saranno costruiti edifici a uso residenziale. «Si potrebbe pensare al riutilizzo della casa del fascio e del distretto sanitario, che attualmente usiamo come magazzino comunale», conclude il sindaco, «ridefinendo la viabilità sulla regionale, magari con una rotatoria al posto del semaforo. Gli edifici potrebbero affacciarsi su di un’unica grande piazza, ma adesso ci sono delle casette abitate a dividerli».

Cristina Salvato

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